L’Aquila. Immettere in azienda forza fresca di lavoro, per far tirare il fiato a medici ed infermieri sottoposti a turni massacranti; migliorare l’assistenza dei pazienti e attuare il nuovo obbligo dell’Unione Europea sui riposi di lavoro degli operatori sanitari: la Uil Fpl e la Cisl Fp in campo, per coniugare le tre necessità, con pressing sindacale, manifesti e assemblee. Il sindacato è già al lavoro, con una mobilitazione a 360 gradi sul territorio e anche a livelli più alti, per evitare che l’applicazione della Legge n. 161/2014 ( a seguito della direttiva Unione Europea), che impone alle Asl di garantire i necessari riposi al personale sanitario, produca serie conseguenze sui servizi. “La Legge di attuazione della Direttiva dell’ Unione Europea”, dichiarano Antonio Ginnetti della UIL Fpl e Gianfranco Giorgi della Cisl Fp, “il 25 novembre scorso ha introdotto l’obbligo del riposo di lavoro di 11 ore consecutive, nell’arco delle 24 ore, per medici e infermieri, prevedendo, inoltre, il limite massimo invalicabile di 48 ore di lavoro nell’arco settimana. Tale disposizione, che è scaturita dagli enormi disagi del personale sanitario che in Italia si protraggono ormai da anni, è ora diventata obbligatoria, ma fa a pugni con la penuria del personale delle Asl di tutta Italia che non possono assumere per il blocco del turn-over sancito da leggi nazionali. Con ampio anticipo, in previsione dell’entrata in vigore di questo obbligo dell’ UE, la Uil Fpl e la Cisl Fp hanno richiesto un incontro urgente alla Direzione Generale della Asl per scandagliare tutti i possibili margini di manovra, anche minimi, eventualmente offerti dalle pieghe dell’attuale normativa. Tuttavia il potere di sbloccare questo impasse e risolvere il problema spetta solo al Governo Renzi, l’unico organismo istituzionale in grado di togliere il ‘tappo’ e dare il via libero a nuove assunzioni nelle Asl. Ecco perché a metà dicembre saremo molto vigili quando, come annunciato, il Governo dovrebbe portare alla Camera un emendamento alla Legge di Stabilità che prevede l’assunzione di oltre 5.000 unità tra medici ed Infermieri a tempo indeterminato. Un provvedimento-tampone, assolutamente indispensabile, a cui dovranno seguirne altri in modo graduale, per cercare di rimpolpare gli organici ed evitare che la nostra Asl corra, come le altre, il rischio del collasso. Tra l’altro nel 2016, in Italia, con la legge Fornero, andranno in pensione circa 13.000 operatori sanitari che dovranno essere rimpiazzati. Come Uil e Cisl, sul territorio, abbiamo messo in cantiere una serie di iniziative tra cui: incontri con la Direzione Aziendale; assembee; proposte e analisi per gestire al meglio il personale a disposizione; attivazione di punti informativi sul comprensorio; probabile raccolte di firme; stampa di volantini e mini-meeting informativi. Occorre conciliare la sicurezza dell’utente e la legittima tutela dei medici e infermieri contro lo stress da turno di lavoro”.