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Uccisione dell’orsa Amarena, l’indignazione unanime del mondo politico: gesto inqualificabile, atto gravissimo

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
1 Settembre 2023
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San Benedetto dei Marsi. “L’uccisione dell’orsa Amarena, simbolo e mascotte del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lascia attoniti, è il gesto di un uomo senza scrupoli che appare ingiustificabile e merita ogni condanna da parte delle istituzioni e non solo”.

Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, eletto in Abruzzo.
“L’orsa era il simbolo del nostro Parco, il più antico d’Italia che proprio quest’anno celebra i cento anni dall’istituzione, delle nostre aree interne che a fatica, giorno dopo giorno, difendiamo anche attraverso politiche di tutela della fauna”.
“L’uccisione è un danno gravissimo anche all’immagine dell’Abruzzo di cui, mi auguro, il responsabile sia chiamato a rispondere nelle sedi opportune”, conclude Liris.
“L’uccisione della nostra orsa Amarena è un atto grave che va condannato senza se e senza ma”. Lo afferma il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia e capogruppo della commissione Ambiente, Etelwardo Sigismondi.
“Amarena, l’orsa più famosa d’Italia”, continua Sigismondi, “che solo pochi giorni fa si era resa ancora protagonista con i suoi cuccioli di scene tenerissime, questa volta, nel centro di San Sebastiano dei Marsi, era un pezzo d’Abruzzo amato da residenti e turisti. Ritengo criminoso il gesto di chi ha voluto macchiarsi in modo così vile della morte dell’animale. Condivido appieno la posizione espressa dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che intende far costituire l’ente parte civile in favore della reputazione e di una essenza tutta abruzzese”, conclude il senatore di FdI.
Il vicepresidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Roberto Santangelo, rilascia la seguente dichiarazione dopo avere appreso dell’uccisione, questa notte, dell’orsa “Amarena”: “Solo poche ore prima, a Civitella Alfedena, stavamo celebrando il Parco, la sua comunità e il suo patrimonio inestimabile di fauna e flora. La morte dell’orsa “Amarena”, uno dei simboli indiscussi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, mi lascia addolorato e sconfortato.
La gioia della festa del Centenario si mescola oggi con la profonda tristezza per la tragica fine, per mano umana, di uno degli esemplari di orsa più prolifici e rappresentativi del Parco. Il danno arrecato dalla bestialità dell’uomo è incalcolabile in termini d’immagine ma, soprattutto, viene ostacolato il processo di ripopolamento della specie. Condanno, senza mezzi termini, il gesto criminale e ringrazio i Guardiaparco e i Carabinieri per l’immediata identificazione del colpevole. Sono solidale con i vertici del Parco e con la popolazione di quei territori che, per la gran parte, ha imparato ad amare la fauna autoctona, instaurando un rapporto di convivenza e di rispetto ammirevole e per certi versi inedito in contesti ambientali così fortemente antropizzati”.

 

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“L’uccisione dell’Orsa Amarena è un atto gravissimo. Da parte nostra non possiamo che auspicare in primo luogo che le indagini e la giustizia facciano rapidamente il loro corso, che le responsabilità siano accertate e adeguatamente, severamente sanzionate”: lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Per Marinelli “è importante adesso che l’indignazione, a tutti i livelli, dalle comunità locali fino alle istituzioni della nostra regione, sia forte e unanime. Che sia chiaro che l’uccisione dell’Orsa Amarena è un colpo al cuore dell’Abruzzo, a un modello di convivenza tra persone e animali nella natura che è e deve rimanere un modello. Da difendere sul versante culturale, da tutelare in ogni modo”.

“Uno schifo! Non esistono altri termini per definire l’uccisione, o meglio l’assassinio, dell’orsa Amarena, un simbolo del parco nazionale d’Abruzzo, un animale benvoluto da tutti, innocuo, che non aveva mai fatto del male a nessuno e che, peraltro, era una delle femmine più prolifiche del parco stesso. Quanto accaduto stanotte è frutto di ignoranza, di mancanza assoluta di rispetto verso la natura ma è anche di poco amore verso la propria terra, l’Abruzzo, di cui l’orso è il simbolo”. Lo dichiara la deputata M5S, Daniela Torto. “Mi auguro – aggiunge la parlamentare – che l’autore di questo gesto vigliacco venga punito a dovere: non ha solo ucciso un orso ma ha pugnalato al cuore un’intera regione. Ora la priorità è ritrovare i cuccioli di Amarena e metterli in salvo al più presto”, conclude.

 

“Ho appreso con sconcerto e indignazione dell’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta questa notte in una zona periferica di San Benedetto dei Marsi. Non ci sono parole né giustificazioni per un così deprecabile gesto, frutto della violenta mano dell’essere umano. Un gesto che va condannato con fermezza e decisione, senza alcuna attenuante e chi lo ha compiuto dovrà rispondere di fronte alla legge.

Mi chiedo il perché di tanta cattiveria, perché invece di imbracciare il fucile non sono stati avvisati i guardiaparco e perché non si è cercata soluzione alternativa alla giustizia fai da te. In questi giorni si aggirava con i suoi due cuccioli che, adesso, vanno messi al sicuro, nutriti e svezzati in assenza della loro madre.

L’orsa Amarena, come Juan Carrito erano simboli di questa regione, e lo resteranno per sempre. Ma adesso dobbiamo impegnarci una volta di più per tutelare e salvaguardare gli esemplari che vivono con noi sulle nostre montagne, ben tenendo a mente che l’orso marsicano è una specie in via di estinzione.

La gravità di quanto accaduto ci spinge ora ad andare oltre una gestione ordinaria e tradizionale. È il momento di riflettere sulle politiche di gestione della fauna selvatica e sulla loro efficacia. In questi anni ho ascoltato le richieste di coloro che vivono a stretto contatto con il mondo animale, ed è per questo che ritengo indispensabile agire per una convivenza migliore, pacifica e che, soprattutto, possa educare i più giovani a un maggiore rispetto dell’ambiente che li circonda.

Di fronte all’ignoranza e alla giustizia fai da te, siamo tutti chiamati a fare di più” a dichiararlo è il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele.

 

 

“L’atto criminale che ha portato all’abbattimento dell’orsa Amarena é frutto di una campagna d’odio contro gli animali come ad esempio gli orsi e i lupi.

 

La perdita di Amarena, un’icona della fauna selvatica italiana, è una tragedia anche dal punto di vista ambientale, poiché era una delle poche femmine prolifiche del Parco, contribuendo alla conservazione della specie. Ora, i Guardiaparco stanno facendo tutto il possibile per trovare i suoi cuccioli, ma la loro sopravvivenza è messa a serio rischio senza la loro madre”.

 

 

Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli, che prosegue: “La rabbia che
proviamo per questo atto crudele è immensa, e ciò mette in evidenza l’urgente necessità di affrontare il problema dell’ignoranza e della caccia indiscriminata a creature di questo genere. Non ci sono pene o sanzioni
che possano riportare in vita Amarena o riparare il danno che è stato inflitto alla sua famiglia e al nostro
patrimonio naturale.

 

“Un gesto gravissimo e vigliacco, che ferisce in modo profondo tutta la nostra comunità che negli anni ha sempre avuto con gli orsi un rapporto di serena convivenza. Amarena era il simbolo del Parco e della nostra regione, ed era una mamma, che capitava di vedere a passeggio con i suoi cuccioli nelle strade dei paesi. In Abruzzo un orso non ha mai rappresentato né un pericolo, né un problema per l’uomo. La sua uccisione è davvero un colpo al cuore di un’intera comunità. Un atto che lascia attoniti e arrabbiati. Il responsabile ne dovrà rispondere, simili episodi non devono più accadere”. Così in una nota Luigi D’Eramo, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste e segretario Lega Abruzzo, commentando l’uccisione a colpi di fucile della famosa orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi.
Tags: orsa amarena
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