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Tutela degli anfibi, attivato il monitoraggio dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale

Angela Guarnieri di Angela Guarnieri
7 Dicembre 2023
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Teramo. Sarà l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA, a valutare se gli interventi in atto nel Lago di Pagliara (nel comune di Isola del Gran Sasso – TE) all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga, siano riconducibili al danno ambientale e/o alla minaccia di danno ambientale ai sensi della normativa vigente (Parte VI del D.lgs. 152/2006) e a indicare eventualmente le misure di riparazione ritenute necessarie e i relativi costi. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti, con una nota datata 04.12.2023, incaricato in tal senso l’ISPRA e in particolare il Centro nazionale per crisi, emergenze ambientali e danno.

L’intervento del Ministero è stato comunicato per conoscenza alla Societas Herpetologica Italica (SHI) associazione che raccoglie gli studiosi, accademici e non, che si occupano di anfibi e di rettili. Questo per il fatto che, subito dopo un esposto presentato a metà novembre dall’associazione locale Stazione Ornitologica Abruzzese nella quale si denunciava quel che stava accadendo, la Commissione Conservazione della SHI aveva segnalato la questione direttamente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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Secondo la SHI con i lavori in corso sarebbero stati compromessi ambienti umidi utilizzati come siti riproduttivi dalla fauna anfibia, tra cui il Tritone italiano, il Tritone crestato italiano e la Raganella meridionale. Alcune di queste specie sono inserite negli allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE, per le quali, oltre alla designazione di zone speciali di conservazione, i Paesi membri della comunità europea sono tenuti ad adottare provvedimenti necessari atti a istituire un regime di rigorosa tutela, con il divieto di deterioramento o distruzione dei siti di riproduzione o delle aree di riposo. Proprio quello che non è stato rispettato per il Lago Pagliara per il quale la SHI ha chiesto, oltre alla immediata interruzione dei lavori, anche l’attuazione di opere di ripristino e miglioramento dei luoghi nonché di monitoraggio per verificarne l’efficacia ed medio e lungo termine. La parola passa ora a ISPRA.

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