Pescasseroli. Si concludera’ domani l’operazione organizzata dall’Associazione “Salviamo gli Orsi della Luna” e dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise in collaborazione con l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) e con l’indispensabile supporto della Sezione Cites di Roma dei Carabinieri Forestali, per dare una sistemazione piu’ adeguata a tre orsi dell’Albania, in accordo con le autorita’ locali. La “liberazione” degli animali, e’ proprio il caso di dirlo, in relazione allo stato di detenzione cui erano sottoposti, in gabbie di ferro non piu’ grandi di due metri per due, e’ stata effettuata ad opera di una “task-force” di tecnici ed operatori del Parco, coordinati dal veterinario dell’Ente, Leonardo Gentile, coadiuvato dall’addetto allo zoo del Parco, Urbano Criola, e dalla veterinaria Vincenza Di Pirro, assistiti dalle autorita’ ministeriali albanesi, con l’assistenza della sezione Cites di Roma, che ha seguito l’iter per il rilascio delle necessarie autorizzazioni oltre a fornire consigli operativi per l’intervento. Gli animali, due maschi ed una femmina, gia’ visitati e vaccinati in una precedente missione, quando sono stati anche eseguiti accertamenti sanitari e somministrate vaccinazioni contro malattie infettive, sono ora in buona salute e saranno liberati nell’area faunistica di Campoli Appennino (Frosinone). Sonia, Piero e Leone, questi i nomi a loro attribuiti, trasportati a bordo di un furgone all’interno di apposite gabbie, sbarcheranno al porto di Bari sabato mattina, provenienti da quello di Igoumenitza, per poi proseguire per l’area faunistica del Parco di Campoli Appennino, dove saranno accolti.
Il presidente del Parco, Antonio Carrara, “ringrazia la responsabile dell’Associazione ‘Salviamo gli Orsi della Luna’, Carmen Aiello, per l’organizzazione e il finanziamento dell’operazione, nonche’, la Cites, l’Enpa e le autorita’ albanesi, sottolineando come la capacita’ di fare rete anche a livello internazionale possa aiutare a proteggere gli orsi”. “Con questa operazione, dichiara il sirettore del Parco, Dario Febbo, restituiamo ai tre plantigradi il giusto benessere animale, dopo una detenzione di anni in condizioni inaccettabili, a conferma di come il Parco fornisca le proprie elevate competenze tecniche dove e quando gli orsi ne hanno bisogno”.