L’Aquila. Il Consiglio comunale dell’Aquila, riunitosi in seduta aperta nel pomeriggio di ieri, ha approvato all’unanimità (20 presenti, altrettanti voti favorevoli) un ordine del giorno riguardante la “Definizione dei servizi minimi di trasporto pubblico locale”, approvata dalla Giunta regionale d’Abruzzo. Con il documento, il Consiglio ha formalmente chiesto al Sindaco e alla Giunta comunale “di attivarsi presso la Regione Abruzzo affinché promuova un confronto con tutti i portatori d’interesse coinvolti dalla vicenda, volto a modificare e a migliorare la deliberazione della Giunta regionale n. 848/C del 28 dicembre 2017, prima che venga completato l’iter procedurale per la definitiva approvazione” dello stesso provvedimento da parte del Consiglio regionale.
L’ordine del giorno partiva dalla premessa che la delibera della Giunta regionale in questione, se approvata in via definitiva dall’Aula dell’Emiciclo, “trasformerebbe le tratte in autobus L’Aquila-Roma e Avezzano-Roma da servizio pubblico essenziale in servizio commerciale, escludendole quindi dalla contribuzione da parte del Fondo Regionale Trasporti”. “Trattasi”, prosegue il documento, “di linee di trasporto di carattere indispensabile ed essenziale per la città dell’Aquila a causa dell’assenza di collegamenti su rotaia verso Roma e in considerazione delle consistenti e stabili relazioni con la Capitale, dovute soprattutto a tanti lavoratori pendolari e studenti che percorrono quotidianamente tali tratte”. “In conseguenza dell’assenza di contribuzione per le suddette tratte e del ricorso al libero mercato”, continua l’ordine del giorno varato ieri dal Consiglio comunale, “si rischierebbe l’aumento dei costi e soprattutto la diminuzione del numero delle corse. Tale scelta potrebbe risultare fortemente penalizzante per l’intero territorio del comprensorio aquilano (“aree interne”)”. Nel corso della seduta, oltre a vari Consiglieri comunali, è intervenuto il Consigliere regionale delegato ai Trasporti, Maurizio Di Nicola, che ha spiegato i motivi che hanno indotto la Regione Abruzzo ad assumere il provvedimento, precisando che, con quest’ultimo, “non c’è alcuna intenzione di mortificare L’Aquila e le aree interne”. Il percorso del procedimento amministrativo è stato invece illustrato dal direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera. Ha preso la parola anche Andrea Piscitelli, direttore d’esercizio della Sangritana Spa. Le ragioni dei lavoratori del servizio di trasporto pubblico della Regione – molti dei quali erano presenti ieri pomeriggio nell’aula del Consiglio comunale – sono state invece espresse da Rita Innocenzi, della segreteria regionale della Cgil, e da Domenico Fontana, segretario provinciale di Filt-Cgil. E’ intervenuta anche la presidente del comitato dei pendolari della tratta L’Aquila-Roma della Tua, Donatella Sarra. L’assessore ai Trasporti del Comune dell’Aquila, Carla Mannetti, dal canto suo, ha avanzato numerose perplessità sull’atto della Regione, invitando a mantenere la tratta L’Aquila-Roma nel trasporto pubblico locale, se non altro per le corse che registrano la maggiore concentrazione dei passeggeri. Il documento discusso e approvato nella giornata di ieri era stato firmato dai consiglieri Carla Cimoroni (L’Aquila chiama chi ama L’Aquila), Giustino Masciocco (Democratici progressisti Articolo 1 per L’Aquila), Elisabetta Vicini (Democratici socialisti per L’Aquila e frazioni), Lelio De Santis (Cambiare Insieme), Angelo Mancini (L’Aquila Sicurezza Lavoro), Elia Serpetti (il Passo possibile), Daniele Ferella (Noi con Salvini), Maria Luisa Ianni (Forza Italia), Ersilia Lancia (Fratelli d’Italia).