Pescara. Trasforma casa in una boutique del falso, ma viene scovato dalla Guardia di Finanza di Pescara e denunciato.
I militari agli ordini del colonnello Antonio Caputo hanno sequestrato centinaia di capi e accessori contraffatti, copie false di noti brand della moda nazionale e internazionale, accuratamente stoccati in casa prima di essere commercializzati abusivamente. Il blitz è scattato nell’ambito del piano d’azione denominato “Stop Fake”.
A finire nei guai un disoccupato di etnia senegalese, trovato in casa in flagranza dei reati di contraffazione e ricettazione. Per l’uomo è scattata la denuncia. Durante una perquisizione i finanzieri hanno rinvenuto negli angoli dell’abitazione una sorta di piattaforma logistica del fake. Un magazzino in house, deposito di articoli d’abbigliamento di scarsa qualità e privi di etichettatura regolare, che serve a certificare l’azienda produttrice autorizzata dalla casa madre a detenere i diritti di tutela dei marchi riprodotti. Rinvenuto scatoloni pieni di borse e vestiti dalla manifattura e composizione materiale altamente scadenti dunque, oltreché sprovvisti dell’indicazione del prezzo di vendita, perché presumibilmente destinati a una contrattazione verbale.
Come noto i prodotti del settore d’abbigliamento dei grandi marchi di lusso, specie quelli Made in Italy, risultano tra le principali categorie di articoli prodotti dalla filiera del tarocco, gestita dai contraffattori.
Negli ultimi dieci anni, la Guardia di Finanza e l’Agenzia della Dogane hanno sequestrato quasi 110 milioni di articoli di abbigliamento e accessori contraffatti. Nel solo 2021 effettuati: 4.623 sequestri di abbigliamento, sottraendo al mercato del falso oltre 3 milioni di articoli, e 3.325 sequestri di accessori, confiscando oltre 1 milione e 100 mila pezzi.