Pescara. “Terrà” chiude la sua seconda edizione con la sfida lanciata da Pescara alle grandi città del vecchio continente per l’assegnazione dell’ambito premio di Capitale Verde d’Europa.
“Terrà Dal palco del Green Forum di Pescara – Il Forum della Transizione Energetica” promosso dall’assessorato all’Energia della Regione Abruzzo in collaborazione con il Gestore dei Servizi Energetici, Gse SpA – con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’associazione trasporti Asstra -, tante idee e proposte, ma anche un confronto serrato sul tema dell’energia e delle fonti alternative, sull’idrogeno verde quale alleato della decarbonizzazione, quale elemento essenziale per accelerare la transizione energetica e produrre benefici economici ed ambientali.
Ad accendere il dibattito nel corso della tavola rotonda “Chi dà energia al Paese” le parole di Davide Tabarelli, Presidente di Nomina Energia. “Il costo dell’idrogeno verde è troppo distante, direi irraggiungibile. Con gli attuali prezzi dell’elettricità l’industria italiana non può essere competitiva. Il nostro deficit energetico ha raggiunto un livello record e non sfruttare le nostre risorse è un delitto economico”.
Non si è fatta attendere la risposta dei protagonisti della sessione dedicata all’energia. “Noi l’idrogeno lo stiamo facendo, esattamente come abbiamo iniziato a fare trent’anni fa le rinnovabili – ha ribattuto Giuseppe Iadicola, Responsabile Sviluppo Eolico e Fotovoltaico di Edison Italia – Questo è un paese di pionieri, dove c’è gente che con ostinazione porta avanti progetti come il primo off-shore in Italia. Se non fosse così penso che oggi questo Paese avrebbe sicuramente qualcosa in meno”.
Sul ruolo dell’industria chimica nel processo di transizione energetica è intervenuto Domenico Greco, Amministratore delegato gestioni Industriali Group, Società Chimica Bussi: “L’industria chimica gioca un ruolo fondamentale nella distribuzione dell’energia da fonti rinnovabili che purtroppo è localizzata in maniera non omogenea e discontinua. A Bussi sul Tirino, grazie a un bando Pnrr, nascerà il primo polo in Italia – e forse in Europa – di sviluppo delle applicazioni dell’idrogeno, che pensiamo di poter utilizzare in maniera efficiente ed economica in modo che anche la produzione possa beneficiarne in termini di costi”.
Non ha trovato tutti d’accordo, dunque, il noto economista che ancora una volta ha voluto ricordare all’Abruzzo che “la gran parte dell’energia che consumiamo nel mondo viene dalla terra. E proprio questa terra ha prodotto tanti imprenditori che lavorano sulle piattaforme, sugli impianti di produzione di idrocarburi che coprono più del 50% della domanda di energia a livello globale e nazionale.
Parliamo tanto di rinnovabili, di trabocchi, di piste ciclabili e di mobilità sostenibile, ma non dobbiamo dimenticare che siamo in una crisi causata da un dittatore che vive con armi comprate con le esportazioni di gas. Il gas, che è difronte a noi, nei nostri mari. Sfruttiamo il sole con le rinnovabili, ma pensiamo anche al gas, che è sotto i nostri piedi. Lo abbiamo prodotto per tanto tempo e possiamo farlo ancora nei prossimi anni”.
Punta decisamente sulle rinnovabili – eolico offshore e agrovoltaico – Renexia, ormai protagonista in campo internazionale. “Abbiamo ideato un parco eolico innovativo offshore “galleggiante”, il MedWind, nel cuore del Mediterraneo – ha detto Riccardo Toto, Direttore Generale di Renexia —. Sarà collocato a 80 chilometri da Mazara del Vallo con 190 turbine galleggianti per una potenza di 3 gigawatt. Si tratta del primo impianto di questo tipo nel Mediterraneo e una volta a regime garantirà una produzione annua equivalente al fabbisogno di 3 milioni e mezzo di famiglie”.
Nel corso della sessione dedicata all’energia Cristiana Di Torrice, responsabile affari istituzionali centro Italia di Enel, ha affrontato la questione della rete elettrica e del suo potenziamento per migliorare la qualità e la resilienza dell’infrastruttura. Alberto Santalucia, Amministratore Delegato Quality Engineering, ha raccontato l’esperienza del progetto per la produzione di idrogeno da idrolisi dell’acqua per via termochimica.
Una Regione, l’Abruzzo, che si conferma dunque all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative per accompagnare il Paese nella transizione energetica. Un territorio in cui le imprese che producono energia continuano ad investire ed implementare gli impianti esistenti. “In Abruzzo siamo presenti da oltre vent’anni con l’eolico, una delle nostre principali fonti di energia rinnovabile.
Abbiamo un piano molto ambizioso – ha detto Giuseppe Iadicola di Edison – per continuale a sviluppare sia nel Greenfield dove contiamo di arrivare a circa 200 megawatt di eolico nuovo entro il 2030, ma puntiamo anche sul repowering e sull’integrale ricostruzione degli impianti esistenti che sono ormai datati. Contiamo quindi di ammodernarli, un processo già iniziato nel 2017 con una prima fase di ricostruzione che si completerà entro il 2025. Con questo intervento pensiamo di poter supportare e contribuire alla transizione energetica del paese e dell’Abruzzo che per noi rimane una regione strategica”.
La sessione trasporti, aperta dal Presidente della Tua Gabriele De Angelis, e con l’intervento di Andrea Gibelli, Presidente Asstra e Presidente esecutivo del Gruppo Fnm, ha affrontato il tema dell’alleanza tra industria e informatica per lo sviluppo e per l’ottimizzazione del trasporto. La transizione verso una mobilità Green e gli investimenti attuati e programmati da Tua sono stati al centro dell’intervento del Presidente De Angelis, che ha snocciolato tutti i numeri del trasporto pubblico abruzzese e ricordato quali sono le sfide future della società con il rinnovo della flotta e l’implementazione delle tecnologie più innovative per il monitoraggio ed il controllo dei mezzi.
La tavola rotonda, moderata dal giornalista Roberto Sommariva, ha toccato temi tecnici legati all’avvento del sistema elettrico. Negli interventi si sono alternati Maximilian Di Pasquale, Direttore generale Tua, Giorgio Zino, Sales Operation Director Europe di Iveco Bus, Stefano Toticchi, Direttore Business Unit Transport Operators di Almaviva Spa e Riccardo Bigotti, Amministratore Delegato BigoSolution, Gino D’Ottavio, professore Ordinario di Trasporti del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi dell’Aquila.
“Per alcune cose dobbiamo prendere esempio dagli Stati Uniti – ha detto Maximilian Di Pasquale – Dobbiamo incentivare la ricerca, l’industria, l’informatica. Ricerca e sviluppo vanno potenziate per evitare di soccombere rispetto ai produttori del resto del mondo”. Ha chiuso i lavori il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che ha ricordato come il tema della transizione verde e della sostenibilità costituisce ormai un pilastro fondamentale della programmazione europea. Ha ripercorso i progetti attuati e messi in campo dalla Regione in questi anni e ha colto l’occasione per ricordare l’impegno per la velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara.
“Tra pochi giorni verrà pubblicata nella Gazzetta Europea la prima gara di appalto per i primi due lotti del raddoppio della Roma-Pescara. Entro la fine dell’anno avremo i piani di fattibilità dei restanti altri lotti , e avremo entro il 2024 la progettazione pronta per l’intero tracciato. I finanziamenti arriveranno subito dopo la definizione progettuale dei singoli lotti. È chiaro che il trasporto su ferro non può che rappresentare la punta di diamante di un trasporto sostenibile, che non inquina”. Il Presidente Marsilio ha quindi toccato il tema della mobilità “dolce lenta”, con 15 milioni disponibili per il completamento di piste ciclabili e strade bianche montane che andranno ad alimentare il cicloturismo e la mobilità sostenibile.
“Non si può scegliere una sola tecnologia per il futuro e andare tutti verso quella direzione. Credo che l’Europa debba garantire la neutralità tecnologia della ricerca in modo che l’industria, l’università, i centri di ricerca debbano e possano sperimentare diverse strade. Siamo convinti che non si debba scegliete l’unica strada dell’elettrico. I biocarburanti sono oggetto di un emendamento da me sottoscritto per salvare anche la filiera del motore endotermico, molto importante per l’industria presente sul nostro territorio
Siamo impegnati per raggiungere obiettivi anche molto sfidanti e ambiziosi sul campo della sostenibilità ambientale, dobbiamo però saperlo fare tutelando l’economia, la socialità, i posti di lavoro e le ricadute occupazionali che certe scelte possono determinare, perché si possa arrivare all’obiettivo davvero tutti, senza lasciare indietro nessuno”.