
Pettorano sul Gizio. Muore investito durante la gara di ciclismo lungo la statale 17. Pawel Talaka, 51 anni di origine polacca, era partito sabato mattina da Silvi Marina per la “Race Italy across”, il primo evento italiano di Ultracycling che attraversa il centro Italia. Ieri pomeriggio, subito dopo le 14.30, stava percorrendo la strada che collega Pettorano sul Gizio con Roccaraso quando è avvenuto l’incidente. Il ciclista, secondo una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe stato urtato da un’auto che procedeva nel suo stesso senso di marcia nella galleria La Portella.
A causa dell’urto il polacco è finito a terra e poi è stato colpito anche da un altro ciclista che si trovava a passare in quel momento sotto la galleria. Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi e l’ambulanza del 118 dall’ospedale di Castel di Sangro, allertata dai passanti. Le condizioni del 51enne sono apparse subito gravissime. Il personale medico sanitario, infatti, ha constatato che nell’impatto aveva riportato molte ferite e poco dopo è morto.
La salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Sulmona ed è a disposizione della Procura della Repubblica della città che nelle prossime ore deciderà se procedere o meno con l’autopsia. Lungo l’intero tratto stradale la viabilità ha subito gravi rallentamenti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della polizia stradale di Sulmona per i rilievi che saranno determinati al fine delle indagini.
Gli operai dell’Anas hanno provveduto a ripristinare le condizioni di percorribilità dell’arteria dove il traffico è tornato regolare nel tardo pomeriggio.
Il ciclista stava partecipando alla “RAI775” una sorta di doppia Tirreno-Adriatico, in corso in questi giorni nel centro Italia, che partendo da Silvi attraversa quattro regioni, taglia per due volte l’Appennino toccando i due mari, e dopo 775chilometri e oltre 10mila metri di dislivello fa ritorno a Silvi.
Alla competizione, alla quale partecipano centinaia di appassionati di ciclismo provenienti da tutta Italia e da tutta Europa, si può decidere se procedere in solitaria, con veicolo a seguito o no, oppure in squadra da due o quattro ciclisti.
Il 51enne aveva scelto di non avere alcun supporto e stava pedalando in solitaria con la mappa del percorso da attraversare e le varie istruzioni fornite dagli organizzatori.
Nel tratto tra le montagne abruzzesi, uno dei più panoramici dell’intero percorso, è accaduto poi l’incidente che gli è costato la vita. L’accaduto ha riacceso le polemiche anche sulla sicurezza dell’arteria dove sono avvenuti numerosi incidenti stradali costati la vita anche a sportivi come Fernando Ranalli, presidente della Federazione provinciale ciclistica, morto a luglio dello scorso anno.

