L’Aquila. Il metodo L’Aquila fa proseliti nella sanità del Nord: professionisti del Veneto al San Salvatore per apprendere innovative metodologie di laboratorio sugli esami di compatibilità di organi tra donatori e riceventi. Il centro di tipizzazione tissutale dell’ospedale di L’Aquila, diretto dal dott. Franco Papola, fa scuola ad altre realtà regionali in virtù di un riuscito mix, acquisito negli anni, di tecnologia e professionalità. Il servizio regionale di Immunoematologia e tipizzazione tissutale, unico centro nel genere in Abruzzo, ha un compito fondamentale nelle indagini di laboratorio finalizzate a individuare l’affinità tra il donatore d’organo e colui che lo riceve. Si tratta di analisi necessarie a impedire che il sistema immunitario del ricevente rigetti l’organo che verrà trapiantato.
L’attività della Tipizzazione tissutale ha un ruolo cruciale anche nel trapianto di midollo osseo poiché svolge un sofisticato lavoro di laboratorio finalizzato al trapianto di cellule staminali.
La struttura del San Salvatore, in qualità di Registro Interregionale IBMDR Abruzzo/Molise, conta oltre 9300 donatori volontari iscritti di cellule staminali, disponibili a dare una possibilità di vita a pazienti di qualsiasi parte del mondo, affetti da patologie ematologiche, che non hanno soggetti compatibili in famiglia. Nell’ultimo mese il centro aquilano ha avuto 6 richieste di donazione effettiva per pazienti che non avevano altre possibilità di vita. La tipizzazione tissutale di L’Aquila supporta, inoltre, nello studio della compatibilità donatore/ricevente, i centri di trapianto di cellule staminali di Pescara e di ospedali fuori Regione come Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro.
La struttura dell’ospedale di L’Aquila ha consolidato nel tempo il profilo di alta specializzazione sia per la qualificazione del personale sanitario sia per l’acquisizione di nuove tecnologie, tra cui sequenziatori di Dna di ultima generazione, messe a disposizione dal manager Ferdinando Romano.
Tali investimenti hanno consentito di affinare sempre più le procedure di laboratorio portandole a standard elevati, come confermato dal rinnovo degli accreditamenti, rilasciati in seguito a verifiche e ispezioni di organi internazionali competenti che fanno capo a società scientifiche europee e americane. Peraltro, un indiretto riconoscimento della qualità del lavoro svolto è scaturito dalla riconferma del dott. Papola a presidente nazionale dell’Associazione scientifica Immunogenetica e Biologia dei Trapianti (AIBT).
“Il nostro centro”, dichiara Papola, “lavora in un ampio contesto internazionale perché ha il compito di intercettare i soggetti con le stesse affinità genetiche per rendere possibile il trapianto senza crisi di rigetto. E’ un lavoro che coniuga preparazione professionale e complesse procedure di laboratorio che presuppongono una specializzazione sempre maggiore”