Pescara. Si chiama Stefano Costantini il foreign fighter italiano arrestato ieri dalla Polizia in Turchia, al termine di un’indagine dell’Antiterrorismo e dalla Digos di Pescara. Nato in Svizzera da padre pescarese e da madre leccese, l’uomo di 24 anni era da tempo nella lista dei cittadini italiani sospettati di aver aderito alla Jihad islamica. Ora è in carcere a Teramo. Costantini si era convertito a nemmeno 18 anni.
Suo padre, avendo intuito il percorso intrapreso dal figlio, segnalò alle autorità svizzere la sua partenza per la Siria
(imbarcandosi da Bari), quando era ancora minorenne. Secondo gli inquirenti, Costantini ha combattuto con
Jabhat Al Nusra, l’ala siriana di al Qaida, nella regione di Idlib e l’indagine della Digos ha portato anche a
ricostruire la sua attività di addestramento e di proselitismo sui social. Proprio su una delle chat di propaganda
fondamentalista aveva conosciuto la moglie, una donna di origine turca residente in Germania, sposata prima di
partire per la Siria. La donna lo ha poi raggiunto in Siria in un secondo momento.