Montesilvano. Nella mattinata di oggi i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano hanno dato esecuzione all’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Pescara, dottor De Rensiis, con la quale il Giudice, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare in carcere per cinque indagati e gli arresti domiciliari per un sesto indagato, appena diciottenne, per i reati di tentato omicidio e detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo.
Erano le 20.30 circa, quando via Mosa venne assediata da soggetti armati di pistole che decidono di aprire il fuoco contro la famiglia abitante al civico 3, abitazione quest’ultima oggetto di confisca da parte “dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.
Gli elementi tempestivamente raccolti dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano hanno trovato pieno accoglimento nelle pagine dell’ordinanza.
“Una vera e propria spedizione omicidiaria”, così scrive il Giudice per le Indagini Preliminari di Pescara Dott. G. de Rensis che ha firmato le sei ordinanze di custodia cautelare su richiesta della Procura.
Ed è così che a distanza di un mese esatto c’è stata la risposta rapida, netta e ferma della giustizia.
Quello dell’11 settembre scorso è stato un episodio che aveva scosso non poco l’opinione pubblica, ma le indagini tempestivamente condotte hanno immediatamente virato verso la giusta direzione, permettendo non solo di capire le dinamiche di un movente legato a questioni sentimentali, ma soprattutto di giungere alla identificazione di tutti gli aggressori.
E’ infine necessario evidenziare che l’opportuna diffusione delle informazioni relative ai fatti oggetto di indagine sopra descritti, in ragione della loro gravità e delle conseguenti innegabili ragioni di interesse pubblico alla loro conoscenza, non deve comunque far trascurare che si tratta di fatti e responsabilità riconosciute, allo stato, da un provvedimento cautelare, al quale farà seguito il necessario vaglio processuale, di guisa che prima della conclusione di tutti i gradi di giudizio gli indagati non possono essere considerati definitivamente colpevoli dei reati ipotizzati a loro carico.