L’Aquila. “In base allo studio delle faglie superficiali, riteniamo che siano improbabili altre scosse potenti nell’Aquilano, paragonabili a quelle del 6 aprile 2009. E comunque se si hanno elementi per dire che ci saranno forti terremoti, non è certo opportuno andarlo a dire in televisione, come ha fatto il presidente della Commissione Grandi rischi, ma vanno avvisati subito e in primis i sindaci, la Protezione civile, chi di competenza”. Così il geologo Antonio Moretti nel corso della riunione della commissione Territorio del Consiglio comunale dell’Aquila, che si è svolta nell’aula consiliare, per fare il punto della situazione di preoccupazione che si è venuta a creare in seguito alla pubblicazione sul sito della Protezione civile nazionale del sunto di un verbale della Commissione Grandi Rischi, che non esclude altre scosse forti nel Centro Italia.
La riunione si è svolta alla presenza di numerosi cittadini, tra cui studenti, genitori e insegnanti, preoccupati in particolare per la sicurezza degli istituti, anche quelli consolidati o considerati sicuri dopo il sisma del 6 aprile 2009. Secondo il sismologo Christian Del Pinto, “con il sisma del 24 agosto la faglia di Amatrice ha rilasciato energia che ha attivato altre faglie vicine. Su questo meccanismo non c’è unanimità nel mondo scientifico, il dibattito è aperto – ha chiarito -. Io sono tra coloro che ritengono che questo meccanismo sia reale, ma questo non significa dire che si potrà realizzare una scossa distruttiva con l’attivazione delle faglie che insistono nel nostro territorio, come quella di Montereale, Campotosto o Pettino. Nessuno può dirlo”. Del Pinto ha colto l’occasione per rilanciare il progetto della Rete sismica nazionale, potenziando il monitoraggio e la registrazione degli eventi.
Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha attaccato chi “continua a fare allarmismo, provocando grandi danni alla città”. Il riferimento è ai verbali della commissione Grandi rischi e alle dichiarazioni del presidente della Cgr in tv sul ‘rischio Vajont’ nella diga di Campotosto. Cialente è intervenuto alla riunione della commissione Territorio del Consiglio comunale dell’Aquila, svoltasi nel capoluogo abruzzese. Prevenzione e gestione sismica, situazione delle scuole aquilane con alcuni trasferimenti annunciati alla caserma Rossi, fronte comune contro gli allarmismi immotivati che fanno danni all’intera città: questi i temi trattati nell’incontro. Cialente si è scagliato anche contro “i ciarlatani che, senza nessun titolo, imperversano su Facebook, che non vanno ascoltati perché va dato credito solo agli scienziati, a chi ha titoli e competenze per parlare”. Il sindaco ha quindi invitato gli studenti che continuano a disertare le scuole, riaperte mercoledì dopo tre giorni di chiusura motivati dal Comune proprio dall’allarme sismico nella zona del quartiere di Pettino, a tornare sui banchi perché “il ministro Valeria Fedeli ha concesso deroghe al limite minimo dei 200 giorni di frequenza, ma non valgono le assenze non giustificate da un’emergenza”. Anche perché, assicura Cialente, “solo sul liceo Classico sono stati spesi 3,7 milioni di euro per consolidarlo, qual è un’altra città che ha speso tanto su una scuola? Affermo in coscienza che quella scuola è sicura, di più non è possibile fare”, ha spiegato. Negata, poi, la possibilità proposta da molte famiglie di utilizzare con doppi e tripli turni i prefabbricati scolastici post-sisma, i Musp, per far fare lezione a studenti di altri plessi scolastici considerati insicuri. “A conti fatti non è oggettivamente possibile, non bastano per una turnazione le strutture che abbiamo”, ha detto il sindaco che, in prospettiva, ha annunciato che ci sarà un incontro la prossima settimana per valutare il trasferimento di alcune scuole aquilane nell’ex caserma Rossi, alle porte del centro storico.