L’Aquila. “Forse non si è ancora pienamente capita l’ampiezza del problema: siamo di fronte alla più grande emergenza e alla più grande dimensione di danni degli ultimi cento anni”. Lo ha sottolineato il Commissario straordinario Vasco Errani in un’audizione in Parlamento nel corso della quale ha ribadito che la ricostruzione sarà “difficilissima”. “Non abbiamo di fronte solo la dimensione del danno in sé, ma c’è anche la dimensione territoriale e la particolarità della dimensione territoriale” ha spiegato Errani. Ed è per questo che vanno fatte scelte chiare. La prima riguarda il recupero di tutti i danni subiti dalle imprese, poiché “il primo problema con il quale ci confronteremo nei prossimi anni si chiama spopolamento”. Alcuni comuni del cratere, ha sottolineato il Commissario, avevano tassi di spopolamento sopra il 50% (nel periodo 20002010), con età media sopra i 62 anni. Dunque stiamo parlando di un territorio fragile, dove le imprese sono una priorità: se vogliamo che queste terre abbiano un futuro, non basta metter su le pietre”.
Errani ha poi ricordato che il nuovo decreto cancella il limite agli incarichi dei professionisti per quanto riguarda la valutazione dei danni lievi, che avrebbe prodotto un “rallentamento nelle verifica” e, di conseguenza, nella ricostruzione. Inoltre, il provvedimento approvato dal governo prevede la “microzonazione di terzo livello in tutti i comuni del cratere, perché dobbiamo garantire che in caso di nuovi terremoti non ci saranno crolli”. Entro dieci giorni, infine, dovrebbe essere pubblicata l’ordinanza per il recupero dei danni delle abitazioni private. “E qui conclude Errani avremo di fronte problemi molto seri poiché parliamo di centri storici e borghi, interconessi strutturalmente, dove in alcuni casi è difficile avere anche la tracciabilità delle proprietà”.