L’Aquila. Un master universitario nel cratere del sisma formerà specialisti in soluzioni capaci di frenare lo spopolamento delle aree interne. Un ‘Consiglio delle istituzioni’ funzionerà da raccordo con gli abitanti, le amministrazioni locali, le Regioni e il Commissario per la ricostruzione in modo da ripensare il modello insediativo, sociale ed economico della montagna. Per la prima volta in Italia, 40 università e istituti di ricerca affrontano insieme, e in modo totalmente interdisciplinare, i problemi dei territori a rischio calamità con il Master ‘Città e territorio’, promosso dall’Università Politecnica delle Marche e destinato a giovani con una laurea magistrale in Ingegneria, Architettura, Economia, Geologia o Geografia. A partire da maggio (le iscrizioni scadono il 5 aprile) sono previsti seminari e laboratori e una settimana di full immersion in uno dei centri delle Marche simbolo del sisma.
”Fra Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo c’è un pezzo d’Italia che stiamo per perdere, con un costo umano, culturale ed economico insostenibile” dice all’ANSA il prof. Fabio Bronzini, ordinario di Tecnica e Pianificazione urbanistica dell’Unipvm e coordinatore scientifico del Master. ”Non avrebbe senso limitarsi alla ”protezione preventiva”, e a ”ritirare su una scuola o una casa”, senza cogliere le esigenze di sostegno all’economia espresse dagli abitanti, senza ”ricucire il sistema relazionale dei piccoli nuclei”, puntando ad esempio sul rilancio di agricoltura, turismo culturale, enogastronomia. Al progetto collaborano una sessantina di professori e ricercatori di 40 dipartimenti universitari, la Società italiana degli urbanisti, l’Istituto nazionale di Urbanistica, l’Istituto Adriano Olivetti, il Cesnu, che riunisce gli ordini professionali degli ingegneri.
Fra i docenti del Master, numerosi capiscuola: Federico Oliva del Politecnico di Milano, fondatore del Centro di ricerca sul consumo del suolo, Patrizia Gabellini, sempre del Politecnico, il sociologo Aldo Bonomi, Paolo La Greca, vice presidente del Cesnu, l’economista e prorettore dell’Unipvm Gian Luca Gregori, il presidente della Siu Michelangelo Russo, e molti altri. Il Master riconosce 60 crediti formativi e 1.500 ore di didattica, con agevolazioni economiche per i laureati residenti nel cratere. Si lavorerà su un sistema di monitoraggio avanzato, sul rapporto fra aree costruite e aree libere, su come allentare il peso di tasse e burocrazia per ripartire. Verranno messe a confronto le esperienze, diversissime, dei post terremoto del passato, ”quasi sempre occasioni mancate”. Il ‘Consiglio delle istituzioni’ (tutti i sindaci sono invitati) potrebbe aiutare a non ripetere errori di decenni: ”nella mia idea, di cui ho già parlato a Vasco Errani spiega Bronzini sarà un organo consultivo che fungerà da intermediario fra amministratori, residenti, produttori”. Un vero esempio di urbanistica partecipata.