Caramanico Terme. “Era in programma alle 12 di oggi, mercoledì 15 ottobre, il termine per la presentazione delle offerte in relazione al bando di gara per la concessione pluriennale di sfruttamento delle acque minerali termali di Caramanico Terme, pubblicato lo scorso 3 luglio. Ieri sera, a poche ore dalla scadenza, il termine è stato prorogato al 20 novembre 2025 con determina del Direttore di Areacom, Donato Cavallo” dichiara il Vicepresidente del Consiglio Regionale Blasioli.
“Non è la prima volta che assistiamo a bandi sbagliati sulla vicenda dello sfruttamento dell’acqua termale di Caramanico, e lo abbiamo sempre sottolineato, ma questa volta, più delle altre, è d’obbligo fare delle considerazioni” prosegue il Vicepresidente.
“Nella determinazione Areacom n. 201 del 14 ottobre 2025, quella che appunto proroga i termini del bando, si legge che, a seguito della Commissione di vigilanza tenutasi lo scorso 25 settembre, che ho personalmente richiesto, e del successivo incontro del Direttore di Areacom con il Sindaco del Comune di Caramanico Terme, è emersa la necessità di una rivalutazione di alcuni aspetti della gara” afferma.
“Non possiamo che accogliere con favore questa decisione, e speriamo possa coincidere con l’avvio di un nuovo percorso di collaborazione tra la Regione Abruzzo e il Comune di Caramanico, che non può soltanto subire le conseguenze degli errori della Regione, ma ha la competenza per formulare proposte e fornire suggerimenti in materia, dato che i pozzi insistono sul suo territorio” dichiara ancora il Vicepresidente.
“Spiace però dover rimarcare come, fin da subito, cioè dopo la pubblicazione dell’avviso del 3 luglio 2025, in più occasioni ho evidenziato le criticità presenti nel capitolato, ricevendo in risposta il pubblico dileggio e le accuse del Presidente Marsilio, sebbene anche questa volta il tempo mi abbia dato ragione. E vedere come, per l’ennesima volta — era già accaduto per il primo avviso di Areacom, quello che vide la partecipazione di Virgo Holding, poi fortunatamente naufragato — si sia atteso l’ultimo giorno per riconoscere gli errori commessi. Spiace soprattutto per Caramanico e l’intero circondario della Maiella, perché ogni giorno che passa rappresenta un giorno in più di sofferenza per i comuni, le comunità, gli esercenti commerciali e le strutture ricettive” sottolinea.
“Entriamo ora nel merito del provvedimento di Areacom che ha sancito la proroga. Dopo aver preso atto, tra le motivazioni, dei due passaggi, quello della Commissione di vigilanza del 25 settembre e quello dell’incontro avuto dal Sindaco con Areacom, vengono posticipati i termini per la presentazione delle offerte per consentire al Servizio regionale Politica energetica e Risorse del Territorio della Regione Abruzzo – che cura la parte tecnica del bando – di valutare l’eventuale rettifica degli atti di gara” spiega.
“Nell’attesa di conoscere, nel giro di qualche giorno, quali saranno le rettifiche proposte dal Servizio regionale e quindi, a cascata, quelle introdotte da Areacom nel suo avviso, sintetizzo ciò che ho avuto modo di precisare nel corso della Commissione di vigilanza, tralasciando, per rispetto della sua autonomia e dell’istituzione, ciò che ha chiesto il Comune di Caramanico” aggiunge.
“In sede di Commissione mi sono permesso di mettere in evidenza alcuni aspetti del capitolato che ritengo contraddittori e necessitano di chiarimenti.
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Specificare tra i criteri premiali che “il possesso di uno stabilimento termale in Regione Abruzzo in una zona tecnicamente compatibile con il punto di prelievo” va inteso come da nota esplicativa del Direttore di Areacom del 12 agosto 2025 riferita al Comune di Caramanico Terme e cioè possedere uno stabilimento nel territorio comunale.
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Eliminare il punto 8 del capitolato e ogni altro passaggio degli atti che potrebbe consentire anche altri usi per l’acqua, come l’imbottigliamento, la preparazione di bevande analcoliche o l’estrazione di sali. Va chiarito che Caramanico aspetta la riapertura delle terme chiuse da 5 anni e che l’acqua dev’essere finalizzata a questo utilizzo.
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In ultimo e non meno importante, la definizione del pozzo di cui si mette a gara lo sfruttamento. Attualmente, la gara prevede l’utilizzo dell’acqua del pozzo Gisella, che non è neanche qualitativamente la migliore e non consente nemmeno l’emungimento dichiarato di 0,5 l/s. Una portata che chi conosce bene l’attività delle terme sa non essere affatto sufficiente, poiché nei periodi di medio e massimo afflusso le terme avevano bisogno di almeno 1,2 l/s. In sostanza, si è messa a bando una quantità di acqua che non è in grado di far funzionare da sola le terme e questo non poteva che produrre il disinteresse degli operatori economici. Va dunque valutata l’aggiunta di altri pozzi” precisa il Vicepresidente del Consiglio Regionale.
“Nel ringraziare il Consigliere Sandro Mariani, Presidente della Commissione di vigilanza, per la disponibilità dimostrata, resto in attesa del lavoro del Servizio regionale Politica energetica e Risorse del Territorio della Regione Abruzzo per comprendere quali modifiche verranno effettuate e quali delle criticità avanzate saranno recepite” aggiunge.
“Preciso ulteriormente, a scanso di equivoci, che la nostra attività di dialogo e costruzione, fatta pur non trovandoci nei ruoli di governo regionale, è svolta nell’interesse esclusivo di Caramanico e degli altri comuni della Maiella, nonostante, come abbiamo sempre specificato, per far rivivere le terme avremmo preferito una soluzione diversa dal solo bando per la concessione delle acque” conclude il Vicepresidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli.