L’Aquila. Non si placa la polemica contro la Regione Abruzzo che in Commissione Sanità ha approvato una risoluzione che chiede la collaborazione dell’ufficio scolastico regionale per contrastare la diffusione della teoria gender negli istituti per preservare “il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità”. “Stipulare apposite intese con l’ufficio scolastico regionale per tutelare la libertà educativa nelle scuole abruzzesi”, evitando che “vengano poste in essere attività divulgative sulla teoria gender intese come bisogno educativo”, così il governatore Luciano D’Alfonso, nel documento votato dalla maggioranza di centrosinistra e dal centrodestra con il voto contrario del movimento cinque stelle. Primo firmatario della risoluzione il forzista Paolo Gatti, vice presidente del Consiglio regionale insieme a Sandro Mariani e Luciano Monticelli (Pd), Lorenzo Sospiri ed Emilio Iampieri (Fi), Alessio Monaco e Lorenzo Berardinetti (Regione Facile), Mario Olivieri(Abruzzo Civico), Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro), Giorgio D’Ignazio (Ncd) e Maurizio Di Nicola (Centro Democratico). “Sono lieto dell’approvazione a larga maggioranza della risoluzione sulle ‘teorie del gender’, peraltro sottoscritta da numerosi esponenti della maggioranza e della minoranza dei componenti la Quinta Commissione consiliare”. A dirlo e’ il Vice Presidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti (FI). “La risoluzione impegna la Giunta regionale ad intraprendere una interlocuzione con l’Ufficio Scolastico Regionale – continua Gatti – che miri a evitare la diffusione della ‘teoria del gender’ nelle scuole abruzzesi, in primo luogo perche’ ritengo prioritario il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettivita’ e alla sessualita’. Non e’ pensabile, inoltre, che tali teorie siano da intendersi come ‘bisogno educativo’ da proporre nelle scuole poiche’ potrebbero, oggettivamente, confondere e ferire la crescita dei bambini in quanto lontane dalla realta’ largamente percepita. Non sarebbe esercizio di liberta’ educativa – conclude il Vice Presidente – ma l’imposizione di un modello irrispettoso della liberta’ dei bambini e delle famiglie”. “La proposta di risoluzione avanzata dalla Commissione Consiliare, che mira ad impedire un eventuale indottrinamento nelle scuole sulla teoria gender, appare offensiva, fuorviante e frutto soltanto di una strumentalizzazione che tira in ballo la scuola”. Lo ha detto l’assessore all’Istruzione Marinella Sclocco, all’indomani della votazione registrata in Commissione consiliare. “La teoria gender non esiste e non ha alcun fondamento scientifico. Per questo – sottolinea l’assessore Sclocco – quella votazione e’ un’offesa al mondo della scuola e alla responsabilita’ e alla serieta’ dei docenti. Mi spiace rilevare, quindi, che la risoluzione proposta non e’ altro che un inutile esercizio di propaganda politica, in quanto il ministero dell’Istruzione ha gia’ escluso qualsiasi tipo di insegnamento di teorie gender nella scuola italiana. Tale circolare del luglio scorso e’ ben conosciuta ed applicata anche dall’Ufficio scolastico regionale. E con il ministro Giannini – conclude l’assessore – concordo nel dire che chi parla di teoria gender compie una ‘truffa culturale'”. Il M5S è stata l’unica forza politica in Regione a votare CONTRO la risoluzione sulla Teoria Gender presentata da Paolo Gatti, e condivisa da numerosi consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione – dichiara Pietro Smargiassi capogruppo M5S – La “teoria Gender” non esiste, affermare il contrario o è frutto di ignoranza o di propaganda elettorale. In un momento di assoluto declino del centro destra quest’ultimo prova ad accaparrarsi il consenso di qualche estremista poco informato su un argomento così importante, strumentalizzando i diritti civili e l’istruzione dei bambini”. Stesso giudizio viene dato per i consiglieri co-firmatari di maggioranza e minoranza che, come continua il capogruppo “forse ignorando totalmente l’argomento, ma hanno contribuito ancora una volta a rendere ridicolo, a nostro avviso, l’Abruzzo agli occhi dell’Italia intera”. “A nulla servono” continua Smargiassi “le imbarazzati giustificazioni dell’Assessore Marinella Sclocco con delega alle pari opportunità, che seppur si dica indignata, continua inerme a far Governare questa regione all’insegna della discriminazione, non indirizzando e istruendo neanche i consiglieri del suo stesso partito. Chi ha portato, la fantasiosa teoria gender, creata a tavolino dagli estremisti religiosi, ha portato l’omofobia all’interno dei palazzi istituzionali. È questo è inaccettabile!” “Su questa manipolazione dello studio pubblicato dall’Oms” conclude Smargiassi “si basa tutta la campagna mistificatoria contro l’educazione all’affettività e alla diversità che sta alla base della crescita sana di un individuo. Educare all’affettività e alla diversità degli orientamenti sessuali ha il compito di contrastare fenomeni di discriminazione, di bullismo e di mancato rispetto nei confronti del persona. Per noi del M5S è fondamentale aiutare l’individuo a sviluppare il valore del rispetto nei confronti dei propri simili, solo così si potrà edificare una società sana animata da pace e cooperazione tra le persone”. “L’insegnamento della teoria gender nelle scuole non esiste” dichaira Marco Rapino “non c’è alcun tipo di insegnamento di questo tipo nella nostra riforma, in quella riforma per cui il nostro stesso partito ha lavorato e che ha portato avanti. Questo non lo dico io ma è stato più volte detto e ripetuto dal nostro Governo Nazionale e non si può tutelare nessuno da una cosa che non esiste. Ne preciso anche un’altra: quando si è parte integrante di un partito, e chiunque iscritto lo è, bisogna tenere sempre a mente che la linea che si segue è quella espressa dalla maggioranza, se non si è d’accordo e non si può fare a meno di pensarla in maniera contraria allora si sta esprimendo una posizione personale e chi lo fa è pregato di sottolineare questo passaggio”. “Considero vergognosa l’approvazione con i voti di centrodestra e Pd di una risoluzione contro la diffusione della fantomatica ‘teoria del gender’ nelle scuole”. Lo afferma Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale del Prc-Se, per il quale “destra e Pd sono uniti nell’omofobia e nell’ignoranza, contro la liberta’ dell’insegnamento”. “E’ gravissimo – prosegue – che si preveda un’ingerenza diretta della politica sulla liberta’ di insegnamento con la Regione che interviene presso l’Ufficio Scolastico Regionale. L’obiettivo di questo genere di iniziative e’ l’intimidazione verso gli insegnanti per raccogliere il consenso dei settori piu’ retrivi del mondo cattolico come l’Opus Dei che contrastano da sempre il riconoscimento dei diritti civili per le persone di diverso orientamento sessuale. Questo genere di iniziative vanno contro l’orientamento europeo” che ha promosso una serie di iniziative”. Ma per Acerbo sono “Tutte attivita’ che un insegnante avra’ timore di portare avanti per non ritrovarsi crocefisso come pericoloso propagandista di ‘teorie del gender’. Ovviamente so bene che coloro che hanno proposto e votato questa risoluzione non sono degli integralisti religiosi ma semplicemente dei politicanti cinici e ignoranti che pur di raccattare qualche voto sono pronti ad accontentare qualsiasi lobby. E’ grottesco che a promuovere simili iniziative a tutela della famiglia tradizionale siano esponenti di quel centrodestra abruzzese passato alla storia per le relazioni extraconiugali pagate con i soldi della Regione. E’ ancor piu’ grave la complicita’ della coalizione che e’ ormai impossibile definire di centrosinistra. Mi domando come faccia Sel a continuare a sedere in questa maggioranza e in questa compagnia. Se l’Italia e’ l’unico paese dell’Europa occidentale che ancora non ha riconosciuto unioni civili – coommenta infine Acerbo – e’ grazie a questa omofobia istituzionale”.