Sulmona. Avevano tentato con un singolare ed ingegnoso espediente di introdurre droga e cellulari nel carcere di Teramo ma sono stati fermati ed arrestati dal personale di Polizia Penitenziaria venerdì notte scorso mentre tentavano di fare entrare all’interno dell’istituto, tramite un’asta telescopica e corda, due telefoni cellulari e 100 grammi di hascisc, inseriti dentro una bottiglia di plastica.
Il loro tentativo però è stato vanificato da uno stuolo di poliziotti penitenziari splendidamente guidati da un caparbio Sovrintendente C.D.L. il quale insieme ai suoi uomini ottimamente appostati e mimetizzati nella vegetazione hanno fermato i due e li hanno tratti in arresto. Per il ruolo che ha avuto in passato ( essenziale è stata la sua opera nel ritrovamento di un arsenale di coltelli a serramanico nel giugno scorso sempre al carcere di Teramo) e con la sua costante propensione a scovare situazioni illecite in carceri quali Teramo appunto e Sulmona nel quale per decenni ha prestato la sua opera prima di essere trasferito a Castrogno, C.D.L. sta rendendo sempre più onori ad un corpo di polizia troppe volte soggetto a facili e pregiudizievoli affermazioni.
Tuttavia questa è solo l’ultima di tante operazioni condotte da C.D.L. in Abruzzo.
Sulmona, dove l’ottimo sovrintendente si è formato e specializzato, spicca per efficacia avendo i poliziotti penitenziari al comando della bravissima Primo Dirigente Alessandra Costantini, da subito entrata nei cuori dei suoi agenti e collaboratori, raccolto moltissimi consensi in ordine ai metodi di prevenzione e repressione utilizzati per combattere l’illecito ingresso e conseguente utilizzo di dispositivi telefonici e sostanza stupefacente.
Cosa dire poi dei tanti salvataggi operati in ambiti esterni l’ultimo dei quali ha visto protagonista l’assistente capo coordinatore Vito Regina? Quest’ultimo la settimana scorsa, mettendo a rischio la sua vita, ha infatti posto in salvo un cinquantottenne uscito fuori strada a Pettorano sul Gizio. Il malcapitato pur trovandosi in bilico su una scarpata, incastrato a testa in giù da tre ore tra la sua auto e un albero ha visto in Vito Regina il suo salvatore. Quest’ultimo adoperandosi senza avere paura di ciò che gli poteva capitare si è buttato a capofitto sul malcapitato evitando il peggio.
Non è quindi un caso se C.D.L., “Callaghan” della Polizia penitenziaria provenga dall’istituto peligno.
Un carcere quello insistente nella città ovidiana che sa il fatto suo quando a dover essere messo in campo è l’orgoglio di appartenere ai Baschi blu. Il tutto malgrado operi con un sott’organico di 60 agenti e assistenti.
Giova evidenziare altresì che negli ultimi tempi sempre più giovani poliziotti si stanno adoperando per fare del carcere di Sulmona un carcere modello. Un motivo di vanto per la primo dirigente Costantini che per la causa si sta spendendo anima e corpo.
I complimenti giungono dal Vice Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria SPP Mauro Nardella il quale eleva a orgoglio italiano un Corpo di Polizia molte, troppe volte oggetto di invettive e di ispezioni non sempre campionari di umanità e riconoscimenti per i sacrifici da baschi blu profusi.