L’Aquila. “Adesso basta – dichiara Alfonso D’Alfonso Segretario Regionale Demos – con queste patetiche chiacchiere di una classe dirigente incapace e dannosa per i cittadini Abruzzesi. Altro che blocco delle assunzioni!”. Ha dichiarato Alfonso D’Alfonso, Segretario Regionale Demos.
“L’ unica cosa da bloccare sono le tasse che la classe dirigente vuole far pagare ai cittadini che si vedono, peraltro, già privati del diritto alla salute. Per anni mentre sperperavano centinaia di milioni di denaro pubblico per marchette elettorali e improbabili operazioni culturali o promozionali veniva generato un gravissimo disavanzo strutturale della Sanità, impunemente negato fino ad oggi.
Benché il presidente della Regione Marco Marsilio straparla di Asl unica e l’assessora alla Sanità Nicoletta Verì balbetta di riduzione delle stesse e di centralizzazione degli acquisti, si sta palesemente evitando l’assunzione di responsabilità dell’assenza di una vera politica, sia per il governo della Sanità che per tutti gli altri settori delegati alla Regione Abruzzo.
Non è più tempo di ascoltare le soluzioni strampalate o di perdere del tempo con degli incapaci: devono dimettersi, poiché, una loro ulteriore permanenza in Regione provocherà ,ulteriormente, il totale disfacimento del sistema sanitario, trasformando, in tal modo, il disavanzo in una montagna di debito che travolgerà il bilancio regionale.
Dimissioni e blocco dell’aumento dell’addizionale IRPeF con ritorno alle aliquote minime applicabili. Questo è quanto chiede DEMOS sostenendo appieno le richieste delle rappresentanze sindacali unite, come non mai, a difesa del diritto alla salute e all’equità fiscale degli Abruzzesi.
Siamo, altresì, solidali con l’azione politica, seria e responsabile, che stanno portando avanti nelle opportune sedi i consiglieri regionali del “Patto per l’ Abruzzo” per far emergere le enormi responsabilità politiche della maggioranza del Presidente Marsilio.
Denunciamo come indegna di essere considerata alla stregua di una seria proposta, la ventilata diminuzione del prelievo dello 0.10% per la fascia di reddito fino a euro 28.000 lordi. Consisterebbe nel diminuire di euro 20 all’anno nei confronti di chi si alza al mattino presto e fatica per un giorno intero con un compenso di euro 900 al mese con cui fare vivere una famiglia intera.
Non ci sono parole per commentare questa irrispettosa proposta di chi è stato chiamato a risolvere i problemi di “tutti” i cittadini a cui la collettività consente loro di godere di un compenso di oltre 10.000 euro al mese.
Gli Abruzzesi non hanno bisogno di questi apprendisti stregoni che mentre dilapidano centinaia di milioni accumulano, nel contempo, debiti che poi ci vogliono far pagare per continuare a sperperare denaro pubblico.
Respingiamo al mittente tutte le scombinate proposte finalizzate a distogliere l’attenzione dalle responsabilità che pesano sulle loro scelte finora fatte. Adesso è il momento di scongiurare maggiori tasse e di bloccare sul nascere ulteriori richieste di sacrifici agli Abruzzesi, per giunta, senza spiegare come si utilizzeranno e come hanno utilizzato quelli già fatti.
Vada via chi ha distrutto la nostra sanità e disastrato i conti pubblici. Si restituisca la parola ai cittadini presi in giro e ingannati da un pugno di manipolatori della realtà che adesso è sotto gli occhi di tutti nella sua gravità. Ribadiamo : No all’aumento delle tasse e dimissioni subito di chi ha mentito”.