Pescara. “Tasse, danni e tanti annunci” . Cosi’ i consiglieri regionali del centro destra sintetizzano i primi cento giorni di Luciano D’Alfonso alla guida della Regione Abruzzo. “Questa – ha detto Gianni Chiodi in conferenza stampa – e’ una Regione molto veloce a nominare direttori generali, a fare leggi per nominare nuovi sottosegretari, ma molto lenta nel portare avanti i provvedimenti importanti. E’ comprensibile che in 100 giorni non possano essere portate a termine riforme epocali – ha sostenuto Chiodi – ma il centrosinistra, oggi al governo regionale, non ha nemmeno cercato di abrogare i miei provvedimenti che, quando era all’opposizione, aveva fortemente criticato. Invece, non solo i nostri orientamenti, a esempio in materia sanitaria, sono stati confermati, ma addirittura sono stati adottati atti peggiorativi, come i ticket e la riduzione dei punti nascita, che noi ci eravamo rifiutati di introdurre. Su altre tematiche, poi, siamo rimasti agli annunci: dov’e’ finita la Asl unica regionale, dove sono i provvedimenti per la riduzione delle liste d’attesa che io avevo firmato e che il nuovo Governo non ha applicato? Oggi – ha sottolineato – la situazione dei cittadini abruzzesi in prospettiva e’ cambiata in peggio con il ticket e la tasse”. Chiodi ha poi inviato anche a riflettere sulla vicenda dell’ex Cofa: “la mia Giunta aveva raggiunto un accordo per l’alienazione del complesso a un valore di 13 milioni di euro. Oggi non solo quell’immobile non sara’ venduto, ma dovremo anche sostenere i costi della sua demolizione, pari a un milione di euro”. “In 100 giorni – ha sottolineato il capogruppo di FI Lorenzo Sospiri – abbiamo assistito solo al tentativo di abrogare la legge per la riduzione del carico fiscale e all’introduzione dei ticket sulle prestazioni riabilitative. I fondi del Pain (Programmi Attuativi Interregionali) ai Comuni sono stati, invece, cancellati, quelli per il dissesto idrogeologico convogliati per la demolizione dell’ex Cofa di Pescara e sono stati bloccati i progetti per la cultura. Su altri temi importanti, come Ombrina e la riduzione dei punti nascita, poi, D’Alfonso e’ rimasto drammaticamente in silenzio”.
Da parte sua il consigliere Mauro Febbo (FI) ha sostenuto che nel settore dell’agricoltura la nuova giunta regionale “non ha fatto nulla. Avevamo predisposto il piano di sviluppo rurale con fondi pari a oltre un miliardo e 100 milioni, ma questo programma, che avrebbe favorito investimenti privati per 350 milioni di euro, non e’ stato ancora presentato a Bruxelles. Senza considerare che nella brochure fatta stampare per documentare i primi 100 giorni di D’alfonso si fa riferimento al bando per l’assegnazione di contributi ai giovani agricoltura, dimenticando che la relativa graduatoria e’ stata approvata da me lo scorso marzo”. Secondo Paolo Gatti (FI) l’unico vero cambio di stile di D’Alfonso e’ quello comunicativo “non nei fatti, ma in uno stile comunicativo con dei contenuti francamente imbarazzanti. Vengono indicati come risultati della giunta l’ottenimento di fondi che sono erogati ogni anno e la ricostituzione del Cicas che e’ in funzione da sempre. Il solco tra la narrazione e la realta’ e’ sempre piu’ profondo”. “Abbiamo sentito parlare di provvedimenti a sostegno delle imprese – ha detto Emilio Impieri (FI) – ma l’unico atto in questo settore e’ stato la rimodulazione delle zone beneficiarie delle misure dell’Ue, da cui e’ stata esclusa la Marsica. Sara’ un caso, forse, ma dopo questa notizia la storica cartiera Burgo di Avezzano ha deciso di chiudere”. Il Capogruppo di Ncd Giorgio D’Ignazio ha puntato l’attenzione sui mancati interventi nella sanita”. “Penso – ha sottolineato – alla promessa di rivedere la rete delle guardie mediche e dell’emergenza, e al nodo delle residenze sanitarie assistite e delle case di riposo. La verita’ e’ che si e’ pensato solo a gettare le basi per le nomine, senza preoccuparsi di colpire le classi piu’ deboli della nostra societa’”. Infine, Mauro Di Dalmazio, capogruppo di Abruzzo Futuro, ha parlato di interventi di “puro maquillage politico, in cui non c’e’ traccia ne’ del piano demaniale regionale, che il centrosinistra aveva annunciato di voler approvare subito dopo l’insediamento, ne’ dei provvedimenti attuativi sui fondi strutturali”.
“Su una cosa certamente il centro destra potra’ essere utile in questa fase, ovvero vedere di rintracciare gli oltre 800 milioni di euro per coprire i debiti che abbiamo stanato e certificato con una delibera di giunta, soldi che non sono mai stati scritti in bilancio dal centro destra”. Esordisce cosi’ il consigliere regionale del Pd Alberto Balducci replicando alla conferenza stampa di stamani dell’opposizione. “Ad essi – prosegue – vanno aggiunti oltre 50 milioni , sempre di debito, per le economie maldestre di Societa’ ed Enti Partecipati. Visto che il centro destra ha inteso infierire, a torto, sui nostri primi cento giorni ora ci dica anche , magari attraverso il consigliere Paolo Gatti, come mai l’Europa non ci eroga i 41milioni di euro, gia’ spesi dall’Abruzzo, a valere sul Fondo Sociale Europeo. Economie per le quali il presidente D’Alfonso oggi e’ volato a Bruxelles in modo da evitare che sulla nostra Regione ricada anche questo di debito, oltre alla devastazione della cassa. Forse peggio di lui solo Mauro Febbo, il quale e’ stato in grado di mettere a rischio oltre 50 milioni di euro di potenziale disimpegno sul PSR, fondi che non ha speso e che l’Europa potrebbe chiedere indietro. Inoltre non ha programmato neanche il nuovo, di PSR, che andava inoltrato entro il 21 Luglio. Ricordiamo – aggiunge Balducci – che questo esecutivo si e’ insediato a fine giugno, e nei cassetti ereditati abbiamo trovato solo chiacchiere. Per il resto – conclude il consigliere del PD – in cento giorni abbiamo cambiato il motore alla nostra Regione, ottenuto oltre 60 milioni per il completamento della Fondovalle Sangro, riformata la macchina della Pubblica Amministrazione Regionale, avviate numerose importanti pratiche. Per l’Abruzzo dunque, il meglio deve ancora venire. Centrodestra nonostante”.