Pescara. Sarà inaugurata sabato 28 luglio alle 18,30 all’Aurum la nuova sala Vicentino Michetti, dove verranno esposte tutte le opere donate dall’artista al Comune di Pescara. Un simbolico taglio del nastro aperto alla città e agli estimatori dell’artista scomparso nel 1997. “Nella sala sono stati collocati bassorilievi, sculture, disegni e progetti del Maestro, è stata scelta una delle più belle sale dell’Aurum”, così il sindaco Marco Alessandrini, “si arricchisce in questo modo l’offerta di cultura della città che consente, con quest’operazione, di approfondire la conoscenza di un artista che con la sua vita e le sue opere esprime l’identità della nostra regione che ritrova i tratti e i segni distintivi di un Maestro che ha voluto “firmare” il suo passaggio terreno nella città dove viveva e traeva ispiurazione”.
“Si sana nel migliore dei modi una grande ingiustizia nei confronti di Vicentino Michetti”, così il vicesindaco Antonio Blasioli, che si è applicato alla soluzione di una controversia più che ventennale con gli eredi già da quando era Presidente del Consiglio Comunale, “questa inaugurazione è davvero storica, perché restituisce alla città ciò che gli era stato donato e alla nostra memoria culturale un tassello artistico di grande valore. La Sala Michetti è il lieto fine di un cammino iniziato con la donazione modale delle opere di Vicentino: chi frequenta il Teatro D’Annunzio e vede la stele, o l’Elefante a piazza della Rinascita, non sa che opere che hanno fatto la storia di Pescara sono frutto del suo estro artistico. Nelle sue sculture Michetti ha ritratto soggetti speciali come i bambini, che troviamo nella Sala dell’Aurum che è stata la Sala Barbella. La ditta Sandro Buccione ha fatto un gran bel lavoro, che ricalca in pieno l’altrettanto pregevole allestimento ad opera dell’architetto Antonio Michetti, per noi un prezioso mediatore. Un ringraziamento voglio farlo a Laila Michetti, per la composizione di un rapporto che doveva essere diverso dal principio e voglio invitare la città a visitare questa sala e tutte le opere che saranno lì, anche se subito dopo questa riparazione morale della città di Pescara nei confronti della famiglia Michetti, vorrei trovare una sistemazione migliore per Grazia la marinara, da condividere con le figlie di Vicentino”.
“L’amministrazione, sulla scorta della legittima richiesta di rendere più fruite le opere donate, “aggiunge l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, “ha dato ascolto alla richiesta, Laila ci ha dato fiducia e siamo riusciti a fare in modo che le opere dal degrado potessero avere una definizione diversa e un maestro come Michetti possa essere meglio e giustamente conosciuto dalla cittadinanza e da chi frequenta la città. La Sala Michetti è bella, posta nel cuore della nostra struttura culturale di pregio e da sabato si farà ammirare come merita, una luce che arriva dopo tanti anni di attesa e grazie ad un’opera di mediazione e composizione della vicenda compiuta da questa amministrazione, per senso di giustizia e nel nome dell’arte e dei nostri talenti”. “Dopo più di vent’anni dalla donazione al Comune di Pescara, le opere di Vicentino Michetti hanno trovato definitiva e adeguata sistemazione”, così l’architettoAntonio Michetti che per la famiglia ha curato allestimento ed esposizione, “l’allestimento è caratterizzato da una lunga parete centrale, sulla quale sono posizionati bassorilievi e sculture di piccole dimensioni. Attorno ad essa si snoda un percorso espositivo scandito dalle grandi sculture. Sulle pareti perimetrali fanno bella mostra gli straordinari disegni del Maestro che come bassorilievi e sculture sono più incentrati nell’interesse per la figura umana: dominati dalle gote tondeggianti e dai gesti e movimenti istintivi delle figlie. Bronzi, testine, disegni, colmi di spiritualità e traboccanti di vita sono ispirati unicamente dalle figlie e appartengono alla prima produzione artistica del Michetti. L’amore paterno, la tenerezza, l’innocenza e la poesia, sono pertanto il tema dell’esposizione”.
Vicentino Michetti nacque a Calascio il 16 febbraio del 1909 ed è scomparso nel 1997. Apparteneva ad una famiglia di costruttori e trovò la sua strada proprio nella continuazione dell’attività di famiglia. Non abbandonò mai l’arte, sua vera passione. Fu infatti la figlia a ispirarlo e a spingerlo a realizzare i primi disegni e le prime plastiche. Dopo la guerra ritornò alle sue passioni, esponendo anche a Roma nel 47 e nel 56 e a Parigi nel 58, alla Galleria Bernheim. Altre opere visibili a Pescara sono “Grazia. Le marenare”, all’interno del Comune, la “L’Obelisco D’Annunziano”, il Teatro “D’Annunzio”, “La Donna stesa” all’interno di Villa Urania.