L’Aquila. Il taglio di oltre 460mila euro ai fondi per le riserve naturali regionali accende lo scontro politico in Consiglio regionale. Dopo la seduta della commissione di vigilanza convocata oggi per affrontare il tema, si registrano prese di posizione dure da parte delle opposizioni, dei sindaci e dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Le risorse, ridotte da 1.440.000 euro a 979.000, secondo gli operatori rischiano di compromettere la sopravvivenza di decine di aree protette abruzzesi.
Ad aprire il fronte delle critiche è Enio Pavone, capogruppo di Azione: “Questa riduzione del 32% è miope e incoerente con la promozione di un Abruzzo green. Non si può sbandierare il turismo naturalistico a Osaka e poi tagliare i fondi a chi tutela il nostro capitale ambientale”, ha dichiarato. Pavone ha poi chiesto alla Giunta “un’inversione di rotta, un piano pluriennale trasparente e coerente e il ripristino delle risorse minime per la gestione ordinaria”.
Durissima anche la posizione del Partito Democratico, che annuncia “azioni di ostruzionismo fino a quando non verranno ripristinati i fondi tagliati”. I consiglieri regionali Antonio Blasioli e Dino Pepe, insieme ai segretari di circolo di Popoli e Penne, parlano di “scelte gravi che mettono a rischio la sopravvivenza delle riserve, già in affanno per carenze strutturali e di personale”. Il PD, insieme a sindaci ed enti gestori, ha denunciato la revoca della delibera di riparto dei fondi 2025-2027, formalizzata durante la seduta odierna dal Dipartimento Agricoltura.
Nel corso della Commissione, convocata su richiesta del consigliere Alessio Monaco, è intervenuto l’assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente, che ha espresso disponibilità a valutare correttivi da inserire nella prossima manovra di assestamento di bilancio. Tuttavia, il presidente della Commissione, Sandro Mariani, ha parlato di un “quadro drammatico che richiede interventi immediati”, confermando che continuerà a seguire da vicino l’evoluzione del caso.
Alla seduta hanno preso parte numerosi sindaci, tra cui quelli di Penne, Morino, Casoli, Penna Sant’Andrea, Anversa degli Abruzzi e Roseto degli Abruzzi, oltre a rappresentanti di WWF, Legambiente, Ambiente e/è Vita, Europa Verde, associazioni civiche e direttori delle riserve. Durante i lavori è stata anche depositata una lettera aperta firmata da operatori e amministratori locali, che chiede il ripristino dei fondi ai livelli del 2024, l’attivazione di un tavolo permanente di coordinamento e l’approvazione della riforma della legge quadro 38/96.
Il Partito Democratico si schiera al fianco di sindaci ed enti gestori contro il taglio di 500mila euro destinati alle riserve naturali regionali. Durante la Commissione Vigilanza convocata su richiesta del consigliere Alessio Monaco, è emersa forte preoccupazione da parte di 25 primi cittadini, associazioni ambientaliste e operatori del settore.
“Un colpo durissimo alla tutela ambientale e al turismo sostenibile”, denunciano i consiglieri regionali Antonio Blasioli e Dino Pepe, che annunciano azioni di ostruzionismo in Consiglio regionale finché non ci sarà un impegno formale per il ripristino dei fondi.
Critiche anche dai circoli PD di Popoli e Penne, che annunciano iniziative locali contro una decisione giudicata “inaccettabile”.
Il clima resta teso, mentre dalle aree protette arriva un messaggio chiaro: “Senza fondi stabili e certi, le riserve rischiano la chiusura e il territorio perde un presidio fondamentale di tutela, educazione ambientale e sviluppo sostenibile”.