Teramo. “A Teramo il servizio sanitario sta morendo”. A lanciare il grido d’allarme i segretari provinciali di Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil Amedeo Marcattili, Andrea Salvi e Alfiero Di Giammartino che il 22 luglio, insieme ad operatori sanitari e cittadini, metteranno in atto un presidio di protesta davanti al palazzo della sanità a Pescara. “È sufficiente farsi un giro presso i reparti dei quattro presidi ospedalieri di Teramo per toccare con mano i disagi ai quali quotidianamente vengono sottoposti pazienti e operatori tuonano i sindacati reparti accorpati, personale ridotto al lumicino, turni stressanti, sale operatorie a metà servizio, infinite liste di attese, tempi lunghissimi per la consegna dei farmaci. Oggi, a Teramo curarsi sta diventando sempre di più una chimera”. Una situazione drammatica, a fronte di una riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che concentrerebbe “alcune specializzazioni mediche su ben definiti territori regionali dove i soliti investitori privati sono pronti per la realizzazione di nuove strutture ospedaliere, in sostituzione di quelle pubbliche ormai depotenziate ed impoverite a causa di questa illogica spending review, relegando i malati di questa regione ad un ruolo di solo mezzo e non di solo fine”. A confermare la drammaticità della situazione in provincia di Teramo, secondo i sindacati, sono i numeri. “Basta ricordare che siamo sotto organico di oltre 700 unità rispetto la media delle altre Asl” continuano i sindacati, che sottolineano come il previsto declassamento di alcune unità operative complesse di eccellenza “produrrà inevitabilmente la fuga dei primari ponendo a repentaglio la funzionalità di tutto il servizio sanitario teramano, costringendo i tanti cittadini a curarsi fuori provincia”.