Giulianova. L’associazione “Il Cittadino Governante” interviene con una dura presa di posizione sulla richiesta di realizzare un supermercato all’interno del porto di Giulianova. Il progetto, per cui gli atti sono giunti in Comune, prevede la demolizione dell’attuale cantiere navale nella parte nord della banchina di riva per far posto a un complesso commerciale di 1.311 metri quadrati di superficie di vendita.
L’associazione esprime la propria “contrarietà”, sostenendo che si tratterebbe di “un errore grave” che “non fa bene né al porto, né alla città”. Nel documento inviato alle testate locali, l’associazione evidenzia diverse criticità, sia sul piano strategico che su quello normativo.
Secondo “Il Cittadino Governante”, la realizzazione del supermercato comporterebbe la perdita di un’attività produttiva fondamentale per il porto, ovvero il cantiere navale, che gestisce oltre il 60% delle manutenzioni delle imbarcazioni da diporto. La sua chiusura costringerebbe gli utenti a rivolgersi a porti vicini come Pescara o San Benedetto.
L’associazione critica inoltre la natura commerciale dell’attività, ritenendola “assolutamente impropria all’interno di un porto” per le sue grandi dimensioni, non previste nel Piano Regolatore Generale (PRG) e nel Piano Commerciale Comunale. Viene sottolineato che a soli 240 metri dalla banchina di riva esiste già un grande supermercato.
Un’altra preoccupazione riguarda il traffico. L’apertura di un esercizio commerciale di queste dimensioni, con 70 posti auto previsti, genererebbe un intenso movimento di veicoli, creando “un caos all’interno del porto con ripercussioni sulle attività tipiche che lì si svolgono e un traffico in entrata e in uscita su lungomare Spalato con interferenza sul marciapiede e sulla pista ciclabile che sarebbe fonte di pericolo per pedoni e ciclisti”. L’associazione teme anche che un nuovo supermercato di media distribuzione possa “creare ulteriori difficoltà ai negozi di vicinato” e a quelli già esistenti.
L’associazione solleva anche dubbi sulla conformità del progetto alle normative vigenti. Viene citata la Legge 84/1994, che affida a Comuni e Regioni la pianificazione delle aree di interazione porto-città.
Secondo “Il Cittadino Governante”, la richiesta contrasterebbe con il PRG, che limita la superficie commerciale a 400 mq, e con il Piano Commerciale Comunale, che la fissa a 250 mq, a fronte dei 1.311 mq richiesti. Viene anche messa in discussione la conformità del progetto all’Art. 18 della Legge 84/94, che impedisce a un concessionario di avere due concessioni per esercitare la stessa attività nello stesso porto.
Infine, l’associazione sottolinea come il progetto “contrasta con il Piano Regolatore del Porto” che privilegia le attività “strettamente connesse con l’ambito portuale”, mentre la proposta ridurrebbe le attività tecnico-nautiche per far posto a un supermercato.
La richiesta all’Amministrazione comunale
“Il Cittadino Governante” conclude invitando l’Amministrazione comunale a far rispettare la volontà già espressa negli strumenti di pianificazione urbanistica. L’associazione riconosce la necessità di riqualificare il waterfront del porto, ma ritiene che “non sia questa la via per farlo”.
L’associazione propone invece di arretrare le recinzioni esistenti per allargare il marciapiede del lungomare Spalato, creando una passeggiata pedonale e utilizzando la pista ciclabile interna. La problematica sarà portata all’attenzione del Consiglio Comunale “perché si eviti questa scelta e si lavori ad una diversa riqualificazione del waterfront del porto”.