Sulmona. Ogni Paese del mondo è un fiore, c’è chi lo annaffia, c’è chi lo fotografa e c’è chi lo recide. Ogni qual volta che lo si annaffierà, il fiore sarà motivato alla crescita, quando invece ci si soffermerà a fotografarlo si darà il contributo del turista immortalandone il ricordo e, al contrario, per chi sceglierà di reciderlo, lo vedrà appassire tra le proprie mani, screditandone il vero valore autentico. Ebbene, quest’ultimo, recidendo il fiore deciderà di sopprimere anche una parte di sé, contaminando in prima persona la sua terra, nonché la bellezza che lo ospita. E proprio dal principio della bellezza e del rispetto che dobbiamo ad essa che, con forza persuasiva, paragonando metaforicamente la nostra terra al fiore, ci lasceremo travolgere dal buono che sa di primavera, estroiettando colori ed arte, arricchiti dalla forza dell’amore e dalla voglia di prendersi cura di quella forza chiamata “tradizione”.
Ci troviamo nello storico cuore di Sulmona, nota come città d’arte e come benaugurata città dell’amore e, in questo scenario panoramico, di fiori se ne sente un intenso profumo in ogni stagione, poiché la loro essenza mandorlata riempie le strade del centro storico di dolcissime visioni. Essi sono i fiori di confetti, manifatture artigianali famosissime in tutto il mondo, che rallegrano il passaggio del corso Ovidio nonché delle fabbriche di confetti site nel territorio sulmonese. Diverse sono le aziende di produzione, ognuna con le sue peculiarità e, ognuna, con la voglia di continuare a tramandare il proprio marchio dal forte impulso storico.
Non si tratta dunque, solo di golose tentazioni da degustare, ma anche di opere d’arte che, realizzate una ad una da mani esperte, prendono principalmente le forme caratteristiche dei fiori. Ma la creatività artigianale, nel tempo si è estesa anche su altri soggetti, come grappoli d’uva, farfalle, personaggi riconducibili ai cartoni animati, ombrellini e ulteriori varietà di fiori che decorano vasi, cornucopie e allegre composizioni date dalla propria fantasia.
Gli occorrenti utilizzati per trasformare i confetti in queste bellissime creazioni sono molteplici, a partire dal filo sottile di ferro all’organza, fino a giungere alla più stravagante invenzione, quella delle collant dipinte. Focalizziamo l’attenzione su un esempio di farfalla realizzata proprio con delle collant trasparenti a seguito tinte di rosa, esse esaltano la leggerezza delle ali con delicati adorni di pittura e racchiudono ai lati gli storici cannellini dall’intenso sapore alla cannella, si tratta della varietà di confetti più antica di Sulmona, tanto amata, in particolar modo, dal poeta Giacomo Leopardi.
Un’altra lavorazione di delicata maestria, ad oggi molto apprezzata, è la margherita dell’amore che generalmente viene offerta in dono in segno di profondo affetto. I colori che la rappresentano sono il rosso simbolo per eccellenza dell’amore tra due persone e il bianco che ne designa la purezza. I suoi petali sono realizzati totalmente da confetti e da essi si elevano due cuori anch’essi composti da questo famoso prodotto dolciario.
Pertanto, facendo ingresso nella città di Sulmona, oltre che ad omaggiarci delle pluriespressioni storiche che l’abbracciano, ci troveremo dinnanzi a delle manifatture tramandate con profonda passione e che accompagnano la storia del confetto attraverso i nostri cinque sensi, quali ‘l’olfatto’ e ‘il gusto’ che ne identificano l’intensità dolciaria, ‘la vista’ che ne cattura la pregevole lavorazione, ‘il tatto’ che ne accoglie le forme e ‘l’udito’ che ne consente altresì di amplificare il suono della croccantezza. E sebbene ad oggi, in molte case sulmonesi questi prodotti tipici accompagnano le tavole e decorano gli ambienti con allegria, continuano a professare instancabilmente quel fascino che induce allo stupore anche chi ben conosce la loro particolareggiata produzione, poiché mai declineranno nella monotonia dell’abitudine e vestiranno perennemente ad arte il cuore delle tradizioni.