Sulmona. Nella città di Sulmona le architetture di pregio caratterizzano il territorio di artistica bellezza come il complesso della Santissima Annunziata che, sito lungo il corso Ovidio, è divenuto monumento nazionale nel 1902. La meravigliosa chiesa fu fondata nel 1320 dalla confraternita dei compenitenti assieme all’annesso ospedale, ma ad oggi, non ha più tracce della vecchia costruzione, poiché nel 1456 subì dei notevoli danni dal terremoto.
Con il tempo, la struttura venne radicalmente modificata e, nel 1706, ci fu un intervento di ricostruzione che fece sì che la chiesa ebbe un aspetto barocco con una facciata imponente, ad opera del maestro Norberto Cicco. Il campanile, edificato tra il 1565 e il 1590, fu strutturato a pianta quadrangolare con un’altezza di circa sessantacinque metri, dandone l’immagine del campanile e torre più alta d’Abruzzo. Invece, la laboriosa facciata, mostra una sovrapposizione di stili che variano dal barocco e gotico al rinascimentale, con generosi intagli decorativi che figurano putti, colonne tortili, piccoli rosoni e predominanti statue raffiguranti San Gregorio Magno, San Bonaventura, Sant’Agostino, San Girolamo, San Panfilo e San Pietro.
L’interno della chiesa vi è divisa in tre navate, con dei pregevoli stucchi e numerosi dipinti che ne ricamano la sacralità. Sulle volte gli affreschi di Gianbattista Gamba ci proiettano in una dimensione interiore, in una sorta di ancoraggio sui pensieri, poiché si specchiano all’interno degli stessi introiettandone il dono dell’ascolto.
Di grande elevatezza pittorica vi sono anche le tele sugli altari laterali e, di particolare pregio, citiamo “La Pentecoste” del 1598, opera di un maestro fiorentino e “La Comunione degli apostoli” di Alessandro Salini. L’abside invece presenta due opere di Giuseppe Simonelli “La natività” e “La presentazione al tempio”. Di lodevole richiamo vi sono gli organi, di Tommaso Cefalo risalente al 1749 e l’organo dei fedeli di Camerino risalente al 1753.
Oltre ciò, in fondo a destra, troviamo l’altare della Vergine in marmo policromo eseguito da Giacomo Spagna nel 1620. Sempre sul lato destro e susseguente all’ingresso, vi è anche la tomba di San Panfilo Serafini, patriota sulmonese morto nel 1864. Infine, attenzionando la sagrestia noteremo un mobilio ad intagli ed arredi sacri che ne valorizzano l’ambiente circostante. Tuttavia, immergersi nel profondo della spiritualità attraverso un connubio di arti poliedriche come quelle date dalla chiesa della Santissima Annunziata è un valore aggiunto che esalta ogni connessione divina con la tangibilità dell’espressione umana.