Sulmona. Subisce la fuoriuscita dell’intestino, dovuta ai postumi di una precedente operazione eseguita fuori Regione, che le viene riposizionato tramite il canale vaginale con un intervento d’urgenza compiuto all’ospedale di Sulmona. Il complesso intervento, eseguito di recente dal reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Sulmona, è stato portato a termine dal primario Cosma Cosenza.
La donna, residente nella Valle Peligna, ristabilitasi dopo l’intervento al presidio peligno, era stata operata di isterectomia (asportazione dell’utero) in un ospedale di Roma ma, a seguito di un cedimento della sutura, l’intestino era fuoruscito dalla vagina. In seguito all’emergenza, la paziente era stata trasportata durante la notte all’ospedale di Sulmona e sottoposta a un’operazione d’urgenza. Con una complessa procedura chirurgica l’intestino è stato riportato nella sua sede naturale, evitando gravi conseguenze alla paziente. Un intervento molto delicato che il reparto ha gestito con rapidità, professionalità ed efficienza.
Nella sua attività l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia si avvale di una qualificata équipe chirurgica, diretta da Cosenza, composta dai medici Gianluca Di Luigi, Annamaria Stammitti, Salvatore Esposito e Yda Rapini. Il coordinamento infermieristico è affidato a Felicia Di Bacco.
“La capacità di affrontare e risolvere anche casi al di fuori della routine” – dichiara la dottoressa Cosenza – “è dovuta all’organizzazione e all’unità d’intenti, in particolare con il reparto di Anestesia, diretto da Annamaria Desantis. Nei piccoli ospedali come il nostro è più facile instaurare un clima di collaborazione che favorisce l’affiatamento tra gli operatori e sviluppa il senso di appartenenza, fattori importanti per lavorare al meglio e assicurare il più alto livello di assistenza”.
Nei primi mesi dell’anno il reparto si era già distinto per due interventi, effettuati con successo, su una paziente di 93 anni e su una di 80, operate rispettivamente di tumore all’endometrio (la parte interna dell’utero) e carcinoma ovarico avanzato. Interventi complessi non solo per le patologie ma soprattutto per l’età delle pazienti.