Sulmona. Sulmona si è fermata per ricordare una delle sue ferite più profonde. Ottantuno anni dopo il bombardamento del 30 maggio 1944, la città ha reso omaggio alle vittime civili di quella tragica giornata con una cerimonia sobria ma densa di significato. A riecheggiare in piazza Garibaldi, cinquantadue rintocchi solenni del campanone dell’Annunziata, uno per ogni vita spezzata sotto le bombe che colpirono il centro storico nel giorno del mercato.
L’attacco, avvenuto durante un raid alleato, devastò largo Faraglia e piazza del Carmine, provocando anche oltre un centinaio di feriti. Fu un colpo durissimo per la popolazione, colta di sorpresa in un momento di quotidiana normalità, e lasciò un’impronta indelebile nella memoria collettiva della città.
A perenne ricordo di quel dolore, nel 2014, nei pressi dell’acquedotto medievale, è stata inaugurata una lapide commemorativa arricchita da una scultura realizzata dall’artista sulmonese Nunzio Di Placido. In quell’occasione furono presenti anche due superstiti del bombardamento, Mariolina Caroselli Di Bartolomeo e Raffaele Bonitatibus, testimoni diretti di una pagina di storia che Sulmona continua a onorare con profondo rispetto.
La commemorazione, scandita dal suono delle campane, si è confermata ancora una volta un momento di riflessione collettiva e di memoria viva, per non dimenticare le vittime e il peso della guerra sulle comunità civili.