Pescara. “Quanto è accaduto ci tocca dal punto di vista umano e amministrativo”. Queste le prime parole del sindaco di Pescara Marco Alessandrini dopo la violenza sessuale accaduta ieri in centro città. “Condanniamo un gesto così vile e brutale – ha aggiunto – considerandolo per la violenza che contiene, una violenza che per noi non ha connotazioni legate alla nazionalità di chi la esercita, esattamente come quella espressa dalla rissa a Rancitelli, giorni fa (quando fu ferito un 33enne nigeriano), ma è spregevole in quanto tale. Ringrazio a nome della città coloro che ieri si sono fatti avanti per assicurare il colpevole alle forze dell’ordine e anche le forze dell’ordine che sono state solerti ed efficaci, com’è accaduto per la rissa citata, che ha visto i responsabili subito identificati e denunciati all’autorità giudiziaria”. “Appena venuti a conoscenza dei fatti, ieri sera – ha sottolineato – abbiamo disposto subito l’eliminazione di tutte le siepi e la potatura degli alberi, come in passato avevamo potenziato l’illuminazione pubblica sull’intero perimetro dell’area di risulta. Un’operazione in corso stamane da parte delle nostre squadre del Verde e di ‘Attiva’, che ringraziamo per la grande disponibilità dimostrata. Si lavora affinché tolto il cono d’ombra che le siepi creavano, chi ha cattive intenzioni sia disarmato dalla visibilità di ciò che compie e si scoraggino anche gli accampamenti notturni”.
“Da anni ingaggiamo una lotta quotidiana contro il degrado di quella zona – ha detto ancora il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini – scenari di marginalità sociale di cui la violenza di ieri è stata sicuramente l’espressione più preoccupante, su cui continueremo a intervenire e che tratteremo martedì al tavolo del Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica prefettizio”. “Tutto questo testimonia – ha concluso – quanto sia urgente l’esigenza di riqualificare l’area di risulta: per una destinazione diversa di quegli spazi, moderna e con i necessari standard di sicurezza e vivibilità. È una priorità urgente, non più rinviabile, perché quello che è accaduto non accada più e perché finalmente Pescara dopo 30 anni di aspettative e attesa abbia un centro all’altezza del suo potenziale e della sua identità metropolitana”