Teramo. Da Nord a Sud, oggi migliaia di studenti e studentesse sono scesi in piazza in tutta Italia per lo sciopero studentesco. Anche a Teramo, l’Unione degli Universitari ha partecipato con determinazione alla mobilitazione nazionale, portando in città lo slogan che ha riunito le comunità studentesche in molte altre città italiane. Non si è trattato di una semplice manifestazione, ma di una presa di posizione forte contro una riforma dell’Università restrittiva, miope e profondamente ingiusta, e contro un modello di istruzione sempre più bigotto e punitivo che questo Governo continua a disegnare e imporre.
Studiare non può essere e non deve diventare un privilegio: chiediamo una scuola e un’università realmente accessibili, gratuite e libere da ogni forma di disuguaglianza sociale e da qualsiasi interferenza governativa che tenti di limitarne la libertà. Continuiamo a denunciare la situazione sempre più insostenibile dei trasporti: i costi sono aumentati e studentesse e studenti non dispongono di alcuna agevolazione specifica. Inoltre, a questo rincaro non corrisponde un servizio più efficiente né puntuale. Anzi: la mancanza di alternative valide spinge sempre più giovani a utilizzare l’auto privata, con il risultato di peggiorare ulteriormente il traffico urbano e l’inquinamento atmosferico.
Oltre a ciò, la nostra piattaforma rivendica la centralità del diritto allo studio, dell’autonomia delle istituzioni educative, della pace e del disarmo, della tutela della salute mentale, dell’edilizia scolastica e universitaria e del diritto all’abitare. Pretendiamo che la spesa pubblica per l’istruzione venga portata almeno al 5% del PIL, che i libri di testo e i materiali scolastici siano finalmente gratuiti e che la No Tax Area nelle università venga innalzata a 30.000 euro. Chiediamo maggiori investimenti per le mense e per le residenze universitarie. Ricordiamo che Teramo è ancora sprovvista di uno studentato, e questa mancanza rende la nostra città svantaggiata e meno attrattiva rispetto a molte altre. Vogliamo anche una tutela concreta della salute mentale: non slogan, ma sportelli di counseling attivi in tutte le scuole e in tutti gli atenei.
Con questa mobilitazione abbiamo voluto anche denunciare le crescenti politiche di controllo e repressione che stanno soffocando l’autonomia delle scuole e delle università, insieme alla totale assenza di un piano nazionale per l’abitare e alla deriva bellicista di questo Governo, che preferisce investire in armi e distruzione piuttosto che nella formazione e nel futuro di chi studia oggi.
Non accetteremo un modello educativo escludente, precario e fondato sulla paura. Anche da Teramo vogliamo far sentire forte la nostra voce: la conoscenza è libertà, e il vento del cambiamento non può essere fermato.



