Chieti. “Lo stop arrivato dal senatore Sigismondi all’imbarazzante vicenda delle sorti dello studentato di Chieti di proprietà Ater che ha costretto Fratelli d’Italia a un nuovo dietrofront dopo i fondi tagliati al Teatro Marrucino, rivela, ancora una volta, lo scarso interesse a uno sviluppo condiviso e possibile per la città di Chieti da parte della destra.
La sfiducia di partito al presidente Ater Tavani segna il secondo clamoroso flop del partito della Meloni sulla città in un breve lasso di tempo: il primo quando hanno tentato di tagliare i fondi al Teatro Marrucino e solo grazie all’azione di denuncia e mobilitazione del Partito Democratico e del sindaco di Chieti Diego Ferrara siamo riusciti a sventare quella manovra e costringere il Governo regionale a ripensarci e a confermare le risorse vitali per il Teatro, già in sede di assestamento di bilancio; oggi, invece, con l’accesso agli atti sull’accordo di ferragosto sullo studentato, è emerso il pieno dilettantismo di chi ha provato a piegare la cosa pubblica a logiche che la legge non consente e, necessariamente, beccato con le mani nella marmellata, ha dovuto fare marcia indietro”, commentano il segretario e il capogruppo regionale del PD Daniele Marinelli e Silvio Paolucci.
“Un modus operandi da noi definito da “dilettanti allo sbaraglio”, che però, alla luce dello stop arrivato dai vertici di Fratelli d’Italia all’Ater per porre rimedio alla brutta figura pubblica, oggi si trasforma in quello di “dilettanti sbaragliati” – rimarcano Marinelli e Paolucci – .
Siamo lieti di aver contribuito a fare luce su un’operazione piena di ombre, che era soprattutto a danno della città e degli studenti e che emergerà in tutti i suoi dettagli in Commissione Vigilanza, perché non accada più che l’interesse privato risulti più importante di quello pubblico di una città, a maggior ragione se capoluogo.
Chieti merita rispetto, non può essere trattata come un bancomat da usare a convenienza, né come un territorio da penalizzare solo perché governato dal centrosinistra con grandi difficoltà a causa dei problemi generati dalla destra.
Ora la misura è colma: serve un tavolo serio e immediato di confronto con Regione, Ater, Adsu, Università, Comune e tutti i soggetti competenti, come più soggetti chiedono e per far sì che, in linea con i tempi che vedranno l’arrivo di nuovi studenti a Chieti, la struttura venga finalmente aperta e utilizzata per la sua funzione originaria. Non c’è più tempo per giochi di potere e improvvisazioni: si lavori da subito nell’interesse della città e del diritto allo studio, come indicano le normative vigenti e come invita a fare la stessa struttura comunale in rapporto alla natura dello studentato”.