Pescara. LNDC Animal Protection condanna con la massima fermezza la strage di animali avvenuta in una colonia felina di Villa Raspa, accudita da una famiglia che vive proprio lì, dove numerosi gatti sono stati uccisi a seguito dell’utilizzo di sostanze tossiche, come confermato in prima analisi dai veterinari mentre si attende l’esito dell’autopsia.
Di fronte a un episodio di tale gravità, LNDC Animal Protection ha sporto denuncia alle autorità competenti, chiedendo che vengano svolte indagini approfondite a partire dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’area privata in cui erano soliti vivere i gatti, per accertare le responsabilità e risalire agli autori di quello che si configura come un vero e proprio atto di crudeltà nei confronti di animali indifesi. Oltre ai gatti della colonia, sono stati uccisi anche il cagnolino e il coniglietto della famiglia che si occupava dei mici liberi.
“Ci troviamo di fronte a una strage che non può e non deve restare impunita. È fondamentale che le istituzioni facciano piena luce su quanto accaduto e individuino chi ha deliberatamente deciso di avvelenare e uccidere questi animali in modo così atroce e crudele, utilizzando un metodo che tra l’altro rappresenta un serio rischio anche per la fauna selvatica e gli umani”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
L’associazione ricorda inoltre che da anni chiede con forza una maggiore tracciabilità nella compravendita di veleni, pesticidi e sostanze tossiche, proprio per contrastare e prevenire l’uso criminale di questi prodotti, che continuano a essere impiegati per colpire animali domestici e fauna.
“Senza strumenti efficaci di controllo e tracciabilità, episodi come questo continueranno a ripetersi. È necessario intervenire a monte, regolamentando in modo più stringente l’accesso a sostanze potenzialmente letali”, continua Rosati.
LNDC Animal Protection ribadisce infine che le colonie feline sono tutelate dalla legge e rappresentano un patrimonio vivente che va protetto. Allo stesso tempo, ricorda che lo spargimento di sostanze velenose e l’uso di esche avvelenate è vietato dall’Ordinanza Ministeriale 8 agosto 2025 e che l’uccisione di animali è un reato punito con la reclusione fino a 4 anni, con una multa che può arrivare a 60mila euro.
L’associazione continuerà a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda e invita chiunque sia in possesso di informazioni utili a collaborare con le forze dell’ordine o a scrivere ad [email protected] affinché i responsabili vengano assicurati alla giustizia.


