L’Aquila. “È un osceno massacro dello spettacolo dal vivo. Un inspiegabile accanimento verso uno dei luoghi più sicuri dal Covid”, esordisce così il presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo (Tsa), Pietrangelo Buttafuoco, commentando il Dpcm del 24 ottobre che prevede la chiusura di teatri e cinema.
“Lo spettacolo è una medicina per la gente, in un contesto psicologico così pesante. Quando chiuderanno cinema e teatri sapremo con chi prendercela”. Per Buttafuoco il ministro Dario Franceschini sarebbe colpevole di non aver difeso il settore dello spettacolo dal vivo, sulla base delle evidenze numeriche dei mancati contagi. “Le sale per lo spettacolo dal vivo e cinema sono dotate di ricircolo dell’aria come negli aerei. Possono superare qualsiasi giudizio sanitario. È un provvedimento incomprensibile che ignora tutti i lavoratori, oltre ad attori, tecnici e amministrativi i quali consentono di andare in scena”. Buttafuoco invita a non confondere la vere professionalità di tutte queste figure, che operano dal vivo, con gli spettacoli surrogati organizzati via internet. “Ci è stato impedito di alzare il sipario, ma questo tempo sarà impiegato a progettare per la stagione 2021. Prima o poi quel sipario si rialzerà e noi saremo pronti. Il primo spettacolo di riapertura del Tsa sarà ‘Il
gioco dell’epidemia’ di Eugène Ionesco con la regia di Giuseppe Di Pasquale”, conclude Buttafuoco.