Chieti. Prosegue lo scontro a distanza tra l’assessore regionale Mauro Febbo e la consigliera del M5s Barbara Stella, in merito al distretto sanitario di Chieti Scalo.
“Concordo pienamente con quanto affermato dall’Assessore Febbo, infatti non sono né la guardia di finanza né tantomeno polizia giudiziaria. Tuttavia, suo malgrado sicuramente, sono un consigliere regionale che, nel pieno delle sue funzioni, vuole conoscere lo stato di fatto dell’azione amministrativa dell’Asl 02 in merito al distretto sanitario di Chieti scalo ha affermato Barbara Stella. E prosegue, “probabilmente l’assessore non ricorda bene che lo Statuto della Regione Abruzzo, all’articolo 30, comma 2, dice esattamente: “i consiglieri, per l’esercizio delle loro funzioni, hanno diritto di avere tutte le notizie ed informazioni e di ottenere visione e copia di tutti gli atti e documenti amministrativi della Regione e degli enti ed Aziende dipendenti della Regione”. E in più, in riferimento a questo, c’è anche il parere n. 6/2014 del Collegio regionale per le garanzie statutarie, che consiglio vivamente di leggere sia all’Assessore che al direttore generale della Asl 02 Thomas Schael poiché, dato quanto sta accadendo in questi ultimi giorni, probabilmente non ne sono a conoscenza”.
Insiste la pentastellata, “nel succitato parere, innanzitutto viene chiarito come l’accesso agli atti da parte di un consigliere regionale “è eccezionale e in un certo senso anche più ampio rispetto alle ipotesi di cui all’art. 22 e seg., l. 241/90 ma, anche e soprattutto perché viene svolto non come interesse personale, ma bensì in quanto cura di un interesse pubblico connesso al mandato conferito e, quindi, alla funzione di rappresentanza della collettività”. Continua la consigliera regionale del M5s, “data la natura di ente dipendente della Regione della Asl, tale obbligo si configura, sul piano dell’organizzazione amministrativa, come dovere d’ufficio dei componenti degli organi e dei dipendenti delle Asl, che non possono opporre, pertanto, ragioni legate alla “economicità” della funzione svolta”. E ancora, “se per ragioni di funzionalità interna la copia dei documenti richiesti non può essere fornita nell’immediato, essa potrà dilazionare ragionevolmente nel tempo il rilascio delle copie medesime, mentre dovrà comunque consentire, al consigliere di prendere visione, nelle more del rilascio, e nelle ore d’ufficio, della documentazione richiesta”.
E conclude la consigliera Stella, “piuttosto la smetta l’Assessore Febbo a volere difendere il suo “non-operato” a riguardo, perché è sotto gli occhi di tutti. I locali della stazione di Chieti Scalo, di proprietà RFI, erano stati individuati come futura sede del distretto sanitario già il 31 gennaio; ora siamo nel mese di Settembre e la scusa del lockdown, terminato a maggio, non può più essere valida. Credo piuttosto che il risentimento mostratomi dall’assessore, a difesa del D.G. Schael, sia un chiaro sintomo di come non sappia più che pesci prendere. Mi viene il sospetto che tutta questa scarsa propensione nel volermi mostrare la documentazione relativa, sia data dal fatto che molto probabilmente non ci sia molto da vedere, perché da allora nulla è stato più fatto. O ancora più grave, mi chiedo: c’è forse la volontà di non riaprire più alcun distretto nella zona dello scalo? Che sia in atto il solito vizio di tagliare i servizi per recuperare risorse economiche, lasciando ai cittadini solo ulteriori disagi e disservizi?
Se questo fosse vero, sarebbe sicuramente un argomento troppo scomodo, che vedrebbe da parte nostra un’assoluta opposizione, e di cui oggi nessuno vorrebbe parlare, dato che siamo oramai prossimi alle elezioni amministrative della città, in cui l’assessore teatino è impegnato in prima linea”.