La Regione Abruzzo sta valutando un incremento dell’addizionale regionale IRPEF per far fronte al disavanzo accumulato nel settore sanitario, stimato tra i 60 e i 70 milioni di euro. La misura, attualmente in fase di discussione, prevede una rimodulazione delle aliquote fiscali che potrebbero pesare significativamente sulle tasche dei cittadini.
Secondo le ipotesi avanzate, i contribuenti abruzzesi potrebbero trovarsi di fronte a un aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale IRPEF distribuito su diverse fasce di reddito. Le ipotesi più accreditate parlano di:
- 1,73% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 2,63% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro;
- 3,33% per i redditi superiori a 50.000 euro.
Tuttavia, in uno scenario più gravoso, l’aliquota per il secondo e il terzo scaglione potrebbe essere uniformata al 3,33%, con un impatto stimato di circa 96 euro mensili per i redditi più elevati.
La proposta ha suscitato polemiche e preoccupazione tra i sindacati, in particolare da parte della Confederazione Cobas di Chieti-Pescara, che ha espresso forte dissenso. Il sindacato ha evidenziato che l’incremento fiscale non si tradurrà in un miglioramento dei servizi sanitari regionali, ma servirà esclusivamente a coprire il deficit delle Aziende Sanitarie Locali (ASL). Secondo il Cobas, il peso dell’austerità sanitaria non dovrebbe ricadere unicamente sulle spalle dei cittadini, già alle prese con rincari generalizzati e un sistema sanitario in sofferenza.
Il dibattito si è acceso anche all’interno della stessa maggioranza di centrodestra che governa la Regione. In un recente incontro istituzionale, il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha avuto un acceso confronto con alcuni esponenti della Lega, tra cui la consigliera Carla Mannetti, contraria all’innalzamento delle imposte. Le tensioni interne potrebbero complicare ulteriormente il percorso dell’eventuale manovra fiscale.
L’aumento dell’addizionale IRPEF arriva in un momento di forte criticità per la sanità abruzzese, caratterizzata da liste d’attesa lunghe, carenza di personale e difficoltà organizzative nelle strutture ospedaliere. A novembre 2024, l’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, aveva annunciato la creazione di una “Cabina di regia” per ridurre il debito del sistema sanitario e supportare le ASL nel percorso di risanamento. Tuttavia, a distanza di mesi, il problema del disavanzo rimane irrisolto, spingendo la giunta regionale a valutare misure drastiche come l’aumento delle tasse.
Resta da vedere quale sarà la decisione finale della Regione e quali saranno le eventuali modifiche alla proposta iniziale. Intanto, il malcontento cresce tra i cittadini e le parti sociali, che chiedono maggiore trasparenza e soluzioni alternative per risanare il bilancio sanitario senza pesare ulteriormente sulle famiglie abruzzesi.