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Stagione olivicola a rischio come nel 2014, ulivi minacciati dalla mosca olearia

Redazione Centrale di Redazione Centrale
7 Settembre 2016
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Pescara.raccolta olive ulivi“Le notizie che ci pervengono dall’intera regione portano a denunciare il serio pericolo di ripetere la tristezza del 2014 allorquando un buon 70% delle superfici olivetate regionali non furono raccolte a causa di un massiccio attacco della mosca olearia (Dacus Olea). Ci segnalano che, attualmente, un buon 50% della superficie olivetata rileva la presenza di un attacco di mosca in tutti gli areali regionali”. Così in una nota la Presidenza Regionale della Copagri Abruzzo. ” Questa situazione è favorita anche dall’incerto andamento climatico che potrebbe portare anche a perdite produttive notevoli con importanti mancanze di reddito e prodotto per le aziende specializzate che immettono sul mercato dell’olio extra vergine di eccellente qualità. Il servizio di monitoraggio portato avanti dai tecnici delle O.P. impegnate nei progetti di miglioramento dell’olio extra vergine ai sensi del regolamento U.E. 867/08, coordinati da quelli della Direzione Agricoltura della regione Abruzzo, produce un buon lavoro anche d’indicazione sui trattamenti fitosanitari da eseguire allo scopo di contenere la vastità dell’attacco in corso. Noi riteniamo che le loro indicazioni vadano non solo ascoltate ma diffuse capillarmente e con tutti i mezzi affinchè ci sia un azione corale di difesa fitosanitaria controllata ed adeguata sull’intero territorio regionale. Dopo la disastrosa campagna che ha toccato il comparto cerealicolo con prezzi di mercato risibili ed antieconomici, il rischio concreto di non averne una buona nel vitivinicolo,  la nostra agricoltura regionale non può permettersi il lusso di avere anche una negativa in quello olivicolo. E’ giusto cominciare a difendere in concreto la nostra produzione di qualità eccellente anche nel comparto olivicolo dove ci troviamo 3  D.O.P. (Denominazione Origine Protetta) esistenti formalmente ma operative solo sulla carta. Occorrerebbe un serio processo di aggregazione e semplificazione fornendo uno strumento unico ed unitario regionale che concentri il prodotto, ne certifichi la filiera così garantendo il consumatore finale facendo spuntare un prezzo interessante ai produttori”.

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