L’Aquila. Stabilizzazione di personale dipendente da Cooperative ed altre ditte appaltatrici di servizi, Conaratos: grande soddisfazione.
“E’ con grande soddisfazione e senso di condivisione che questo Comitato (che non a caso contempla tra le principali finalità istituzionali la rappresentanza, l’assistenza e la tutela degli operatori della sanità) apprende dalla stampa che le forze di maggioranza e opposizione del Comune di L’Aquila hanno entusiasticamente aderito alla proposta di “sanatoria” degli operatori amministrativi e tecnici – formalmente dipendenti da Cooperative, ma a tutti gli effetti da anni dipendenti della ASL 1 Abruzzo – avanzata da Alleanza Verdi e Sinistra all’interno dell’atto Camera n. 2365″. Ha dichiarato il presidente Conaratos Antonio Santilli.
“È infatti nell’interesse della Organizzazione sanitaria, oltre che degli operatori interessati, avvalersi di maestranze di lunga e provata esperienza professionale e, come tali, garanzia di efficienza e di efficacia degli uffici in cui da anni sono dislocati e risulterebbero utilizzati esattamente come lo sono i dipendenti amministrativi e tecnici della ASL. Ovviamente non possiamo condividere la posizione dei gruppi politici aquilani che si sono schierati in favore di una sanatoria che riguardi la sola ASL 1 Abruzzo, trattandosi di ipotesi discriminatoria palesemente censurabile sotto il profilo della costituzionalità.
La nostra posizione è quella della stabilizzazione, a livello nazionale, di tutti i dipendenti di ditte (e non solo delle Cooperative) appaltatrici di servizi amministrativi, tecnici e professionali (Psicologi, Biologi, OSS, Infermieri, altri operatori forniti in regime di “somministrazione”, ecc…) per conto delle ASL e delle Aziende ospedaliere. Anzi, per restare in tema, riteniamo di chiedere in diverse sedi giustiziali accertamenti e verifiche in merito alla natura di questi appalti. Auspichiamo, in particolare, che la Corte dei Conti verifichi se i suddetti operatori abbiano lavorato alle dirette ed esclusive dipendenze e sotto le direttive dell’imprenditore privato e dei suoi preposti oppure se siano stati in effetti dislocati nei vari uffici della ASL e direttamente utilizzati dai dirigenti di quest’ultima alla stregua degli altri dipendenti.
In tal caso infatti, risulterebbe che questi lavoratori – pur avendo operato a tutti gli effetti come dipendenti della ASL, in rapporto di incardinamento e di diretto assoggettamento ai dirigenti di quest’ultima – sono stati retribuiti nella misura (presumibilmente inferiore a quella di spettanza del dipendente pubblico di pari qualifica e mansione) prevista dai CCNL delle Cooperative e in generale dai CCNL che disciplinano i rapporti di lavoro alle dipendenze delle ditte private.
Peraltro, nel caso che ciò sia effettivamente accaduto e positivamente accertato dalle competenti Autorità, non si vede come possa negarsi che le ditte appaltatrici abbiano lucrato (al netto delle retribuzioni, dei contributi previdenziali ed erariali, presumibilmente di inferiore valore economico, e delle altre spese generali) del compenso contrattualmente stabilito, pur senza aver svolto le incombenze ed assunto le responsabilità proprie dell’appaltatore. Inoltre potrebbe anche essere accaduto che la inferiore misura retributiva delle prestazioni rese dagli operatori di cui trattasi abbia determinato introiti erariali inferiori a quelli effettivamente dovuti se il lavoro fosse stato remunerato nella misura stabilita per il dipendente pubblico.
Sotto altro profilo la competente Autorità potrebbe essere interessata a verificare se l’affidamento delle prestazioni di cui trattasi nella forma e sotto il regime giuridico dell’appalto pubblico, non rappresenti in effetti una modalità artificiosa per aggirare la normativa (concorso pubblico) regolatrice delle assunzioni alle dipendenze che, peraltro, deve essere validata dai piani triennali del fabbisogno di personale, dimostrativi della copertura finanziaria dei relativi costi ed assoggettati all’approvazione della Regione, proprio per evitare situazioni di disavanzo incontrollato.
In chiusura, rinnovando solidarietà e sostegno alle maestranze di cui trattasi, questo Comitato si dichiara fin da ora disponibile ad assistere e tutelare i lavoratori delle ditte appaltatrici (Cooperative ed altre) direttamente assegnati alle Unità Operative della ASL 1 Abruzzo e che hanno svolto la propria opera sotto le direttive ed alle dirette dipendenze dei dirigenti preposti a tali Unità, i quali intendano rivendicare il diritto alla retribuzione di spettanza dei dipendenti della ASL di pari qualifica e mansioni e la perequazione a questi ultimi anche a fini previdenziali”.