Chieti. Il mondo dell’arte chiude le sue porte ma non le sue speranze. Questa la linea seguita da un gruppo civico abruzzese, il Censorino Teatino, che dal 2012 prosegue con l’obiettivo di difendere oltre che di tutelare le risorse e il patrimonio storico di Chieti. Cristiano Vignali, fondatore del Censorino e presidente dell’Abruzzo Tourism afferma come “Dal 2015 ci stiamo occupando della valorizzazione, della tutela e della pubblicizzazione del patrimonio storico, turistico, culturale, naturale e paesaggistico della intera regione Abruzzo”. Un turismo esperienziale quello raccontato da Vignali per “una regione che gli organi d’informazione americani hanno consacrato come tesoro nascosto d’Italia e fra le cinque dove si vive meglio al mondo”.
Ma è proprio in questo momento di forte criticità che i luoghi d’arte subiscono maggiormente i postumi dell’emergenza, chiudendo i loro battenti fino a data da destinarsi. Per questo Vignali e il suo gruppo chiedono al polo museale teatino, alla regione Abruzzo e alla Sovrintendenza e al comune di Chieti d’indicare la ripartita della Civitella – già chiusa per l’esecuzione di lavori legati ad infiltrazioni nei locali – di potenziare il personale impiegato, di vigilare sui lavori affinché siano seguiti nel minor tempo possibile e di rendere accessibile alla cittadinanza il Parco Archeolgico e l’Anfiteatro “La Civitella” anche nel periodo in cui il Museo rimarrà chiuso per i lavori di manutenzione.
Inoltre, mentre la Civitella attende la sua sperata riapertura, anche il museo di Villa Frigerj, tempio di un’opera di grande valore come il Guerriero di Capestrano, soffre per le sue ridotte aperture settimanali e confida in buone notizie per le sue attività. “A tal proposito, é importante che non solo la politica, ma anche il mondo civico vigili affinché sia arrestata l’emorragia di risorse, servizi, uffici e competenze che da circa un ventennio subisce la città di Chieti”, conclude Vignali.
Mentre l’Italia vive uno dei momenti più delicati della sua storia a causa di distanze forzate e negazione delle proprie libertà, la cultura locale si presenta come preziosa e insostituibile evasione per i cittadini. Perché la politica dell’impossibilità non vedrà mai la sua vittoria su quella del desiderio.