Chieti. Riportiamo per integrale il comunicato stampa dello storico chietino Cristiano Vignali sul recente scompattamento dell’Abruzzo in due Sovrintendenze Archeologiche, una riguardante le province di L’Aquila e Teramo, l’altra le province di Chieti e Pescara.
“L’Abruzzo è stato diviso in due Sovrintendenze Archeologiche. L’Aquila dopo aver ottenuto la sovrintendenza provvisoria per il cratere del sisma, riesce a spuntarla, ottenendo una sovrintendenza competente sulle Province di L’Aquila e Teramo. E’ la vittoria della politica e dell’opinione pubblica aquilana che hanno combattuto insieme per lo stesso risultato.
Chieti,invece dopo aver subito nel 2016 lo scippo del Polo Museale passato a L’Aquila, perde anche la competenza della sovrintendenza su tutto l’Abruzzo, rimanendo competente solo sui siti archeologici delle Province di Chieti e di Pescara. Avevo già parlato di questo scenario possibile a maggio 2019 e avevo chiesto un incontro all’allora Sottosegretario ai Beni e alle attività culturali Gianluca Vacca del Movimento 5 Stelle senza ricevere conferma.
Che dire della situazione a Chieti? Sempre peggio… La politica pare completamente disinteressata ai problemi della città,e i risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti. La qualità dell’opinione pubblica teatina purtroppo risente dell’appiattimento generale di tutto l’ambiente cittadino. I Comitati civici si svegliano purtroppo solo quando la decisione è già presa.
Questo avviene perché ormai la città di Chieti è sempre più marginale nelle scelte politiche che contano veramente a certi livelli. Manca anche una azione più incisiva e attiva per dare al comitato una valenza più di ampio respiro e non solo cittadina. Ai candidati Sindaci di Chieti dico che se non si danno una svegliata rischiano di essere primi cittadini della città del nulla, dove si vive di polemiche e voci di corridoio.
Dovrebbero prendere esempio dagli Aquilani che riescono a unirsi quando c’è da lottare per la difesa degli interessi del loro territorio. Se non si chiederà legittimamente di avere un polo museale autonomo competente sulle province di Chieti e Pescara, si rischierà di vedere sviliti non solo i musei nazionali di Villa Frigerj e della Civitella presenti nel capoluogo teatino che rischiano di rimanere sotto organico, chiusi alcuni giorni e svuotati di importantissimi reperti custoditi che potrebbero essere trasferiti altrove, ma anche gli importantissimi musei di altri centri come ad esempio quello di Iuvanum che è poco valorizzato.
A tal proposito, a breve fonderò una associazione per la promozione dei valori (mos maiorum) della cultura Romana e dei popoli italici che avrà sede principale in Abruzzo a Chieti proprio per l’antica storia di Teate Marrucinorum. Pertanto, spero che questa situazione di divisione, non vada a pregiudicare le iniziative tese alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio storico e culturale non solo di Chieti, ma di tutta la regione.