Atessa. “Siamo preoccupati. Il ministro Urso non ha dato risposte concrete sul futuro dello stabilimento Iveco di Atessa. Non possiamo accettare altri funerali industriali”. È l’affondo del deputato abruzzese Giulio Sottanelli, che nel corso del question time alla Camera ha incalzato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sul delicato destino dell’automotive italiano, e in particolare sulla trattativa, non smentita, che vedrebbe il passaggio di Iveco a Tata Motors.
“Ho chiesto chiarimenti, ma le risposte non sono state rassicuranti” ha spiegato Sottanelli “Nessuna certezza è arrivata né sulle prospettive industriali di Iveco né sulla visione del governo per l’intero settore”.
Il deputato non usa mezzi termini e lancia l’allarme per lo stabilimento Sevel di Atessa, colosso produttivo della Val di Sangro e cuore dell’industria automotive in Abruzzo:
“Dopo mesi di cassa integrazione e la promessa” ancora disattesa “di produrre furgoni elettrici, i lavoratori e il territorio hanno bisogno di certezze, non di slogan”.
“Convocare Elkann, non solo i sindacati”
Sottanelli contesta anche l’approccio del governo: “Urso ha dichiarato di voler convocare subito i sindacati. Ma per fare cosa? Per celebrare l’ennesimo funerale industriale?” Chiede, “Abbiamo bisogno di un Ministro che convochi John Elkann, che sia trasparente sul destino di questo settore strategico e che tuteli gli interessi dei lavoratori e del nostro indotto produttivo”.
“Nel 2025 un milione di auto? Per ora solo 121 mila”
Il parlamentare abruzzese torna anche su un altro annuncio del governo, quello relativo al rilancio della produzione nazionale di veicoli:
“Urso aveva parlato con toni trionfali di un milione di autovetture da produrre in Italia entro il 2025. Ma i numeri reali lo smentiscono: nei primi sei mesi del 2025 ne sono state prodotte appena 121 mila”.
Secondo Sottanelli, mancano un vero piano industriale e una strategia chiara per l’automotive nazionale: “Finora è sembrato che il Ministro non sapesse nulla sulla trattativa che riguarda Iveco. Più in generale, non è apparso lungimirante nel guidare un comparto fondamentale per l’economia italiana”.
Per questo, Azione ha chiesto formalmente che il governo riferisca al Parlamento:
“Abbiamo chiesto un’informativa urgente. Il governo ha il dovere di parlare con chiarezza: gli abruzzesi e l’intero Paese meritano una risposta chiara e immediata”.