Pescara. “Da un lato il cantiere dell’ex Cementificio, in via Raiale, dove oggi l’impresa proprietaria, la Calbit di Roma, ha iniziato lo svuotamento degli spazi da ogni genere di suppellettile in vista dell’abbattimento dei fabbricati che partirà dalla seconda metà di aprile, subito dopo Pasqua; dall’altro lato i Palazzi Clerico, in via Tavo, dove oggi il Comune ha iniziato la costruzione a proprie spese della maxi-recinzione in cemento armato e metallo, alta 2 metri e mezzo per rendere impenetrabile a estranei l’intera superficie.
I costi verranno ovviamente recuperati a carico dei proprietari privati nell’attesa di portare avanti una riflessione sul futuro delle strutture esistenti in funzione e a servizio del quartiere. Come assicurato, la rinascita di Villa del Fuoco, cominciata con la demolizione dell’ormai ex Ferro di Cavallo, prosegue per trasformare il quartiere in una nuova ‘city’ di servizi all’avanguardia”. Lo hanno detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e l’assessore alla Politica della Casa, all’Ambiente e all’Edilizia del Comune di Pescara Isabella Del Trecco.
“Per anni Villa del Fuoco ha vissuto di speranze e chiacchiere di una politica strillona, le amministrazioni regionale e comunale di centrodestra da cinque anni hanno invece portato atti concreti nel quartiere, a testimoniare un impegno fatto di coraggio e cantieri tangibili – hanno sottolineato il Presidente Sospiri e l’assessore Del Trecco -. Oggi per il rione è stato un lunedì strategico su due versanti: si parte con l’ex Cementificio di via Raiale, dove sorgerà il primo Hub Turistico del centro-sud Italia, punto di passaggio, di stazionamento e di smistamento dei turisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, con una struttura avveniristica ispirata alla forma di una nave da crociera, un progetto straordinario ideato dopo che Regione e Comune sono stati chiarissimi nei confronti della proprietà sulla impossibilità di riaprire un cementificio nel cuore della città perché non lo avremmo mai permesso. Stamane la stessa proprietà ha incaricato un’impresa di avviare le operazioni di pulizia ambientale e di svuotamento degli spazi, ovvero gli ex uffici, le officine, il silos, tutti i capannoni e la fabbrica cementizia, spazi che sino a oggi sono stati cannibalizzati da chi cercava cavi, rame, persino i vecchi radiatori. Da oggi si cambia ed è concretamente partito il count down: l’impresa sta innanzitutto realizzando una recinzione saldata dalla parte del fiume per impedire intrusioni dal lato nord. Nel frattempo è stata inoltrata la richiesta di abbattimento dei fabbricati al Consorzio, e non appena ci sarà la validazione ambientale dell’Arta, il Comune di Pescara potrà convocare la conferenza dei servizi definitiva e decisoria. Presumibilmente, ragionando per grandi numeri, per la seconda metà di aprile ci saranno tutte le autorizzazioni necessarie e le eventuali prescrizioni ambientali da rispettare nel caso di grandi abbattimenti, e a quel punto l’impresa partirà con le demolizioni. I primi a cadere giù saranno proprio le officine e gli ex uffici amministrativi, le operazioni andranno avanti per circa 10-12 mesi, con l’impresa che lavorerà su doppi turni, dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 21, con la presenza di 25-30 operai ogni giorno sul cantiere. Ovviamente le operazioni saranno più intense e concentrate nel periodo primavera-estate-autunno, tenendo conto che necessariamente in inverno le giornate sono più corte. Si cercherà di concentrare molti lavori non rumorosi di notte, per non interferire con il traffico sull’asse attrezzato e sul piano voli dell’aeroporto visto che verranno impiegati macchinari che lavorano in altezza. L’area di cantiere verrà allestita nell’ex Centro Milesi, futura Bio-Farm, e non appena le demolizioni entreranno nel vivo, nel complesso verrà attivato un servizio di guardiania ventiquattro ore su ventiquattro. Di tutti gli attuali fabbricati verrà conservato solo il silos, che diventerà un esempio di archeologia industriale sul territorio, con un ristorante roof garden sul tetto, un Museo permanente interno e spazi polivalenti”. E poi l’apertura del cantiere presso i Palazzi Clerico, in via Tavo “accanto all’area dove sorgeva il Ferro di Cavallo ormai coraggiosamente abbattuto – hanno ricordato il Presidente Sospiri e l’assessore Del Trecco -. Proprio questa mattina, sotto la direzione del Responsabile del procedimento Angelo Giuliante, sono iniziate le operazioni per la realizzazione di una maxi-recinzione che proteggerà i due fabbricati-scheletro, oggetto di continue penetrazioni e violazioni da parte di soggetti in forte condizione di disagio, che hanno favorito una situazione di oggettivo degrado a discapito delle tante famiglie oneste del quartiere che si affacciano su quella vergogna ambientale. Dopo l’ennesima ordinanza di bonifica e di recinzione disattesa da parte dei proprietari, il Comune sta intervenendo personalmente a proprie spese per chiudere l’area a qualunque possibilità di accesso esterno: la recinzione sarà realizzata in cemento armato, con le fondazioni, e si alzerà sino a due metri e mezzo con annessa una rete di metallo verde per ridurre l’impatto ambientale in termini estetici. In due mesi l’opera sarà completata e finalmente i Palazzi Clerico saranno inaccessibili dall’esterno. Mentre il Comune recupererà dal privato le somme spese, quasi 200mila euro, Comune e Regione apriranno una riflessione congiunta sulla futura destinazione a servizio del quartiere dell’area e degli stessi palazzi-scheletro”.