Pescara. I lavori di sistemazione del tracciato ferroviario per il posizionamento di un nuovo binario, attraverso l’opera di sbancamento, ha permesso di riscoprire uno dei bastioni dell’antica fortezza di Pescara smantellata dopo l’Unità d’Italia.
L’opera risale al XVI secolo e si ricollega al ruolo della nostra città nel sistema difensivo dell’Adriatico.
La costruzione avvenne su impulso dell’imperatore Carlo V e divenne ben presto un simbolo non solo militare della città, grazie alla sua forma a stella e al fiume che l’attraversava al centro. Nella storia è entrata per aver resistito all’assedio turco portato dal mare nel 1566 e per aver ospitato l’ultimo albero della libertà della Repubblica partenopea, a fine Settecento.
Con il completamente del processo risorgimentale, perse le sue funzioni belliche e, risultando un ostacolo murario all’espansione della città entrata nella fase di sviluppo, venne smantellata.
«Questa importante riscoperta archeologica – così il sindaco di Pescara Carlo Masci – ci consente di riannodare un filo importante del nostro passato. La riscoperta della nostra storia passa anche attraverso i simboli e non c’è dubbio che la fortezza è probabilmente il più significativo dell’epoca moderna. Posso assicurare sin d’ora i pescaresi che non ci sarà alcun rischio, come purtroppo avvenuto in passato con il mosaico d’epoca romana, che questo retaggio possa finire nuovamente sottoterra. Al contrario, è già stato concordato con la Soprintendenza e con RFI un piano di recupero che porterà all’esposizione del bastione, affinché a tutti sia chiaro che Pescara è capace anche di volgersi indietro e di valorizzare il suo passato, troppo spesso non evidente nell’architettura a causa proprio delle vicende che l’hanno interessata che ne hanno contrassegnato il volto e l’aspetto urbano».