L’Aquila. Anche in Abruzzo molte donne sono finite nel circuito di siti che diffondevano contenuti sessisti e umilianti”.
Lo ribadisce la presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Rosa Pestilli, in relazione alla recente chiusura di alcuni gruppi e portali, fenomeno che ha riacceso i riflettori sulla violenza online.
“La realtà è tutt’altro che episodica – sottolinea -. Sul piano normativo, la legge sul Codice Rosso punisce la diffusione illecita di immagini a contenuto sessuale senza consenso. In Parlamento è inoltre in discussione un disegno di legge che tipizza il femminicidio come reato autonomo. Il quadro normativo c’è, ma va attuato meglio: serve un’applicazione coerente, rapida e coordinata”. Tra i reati più diffusi: la condivisione non consensuale di immagini, insulti, molestie, fino alla normalizzazione della violenza di genere. A pesare, secondo la Commissione, è anche la responsabilità collettiva: “like, condivisioni, silenzi alimentano il clima digitale”. Franca Terra, vicepresidente della sottocommissione Legislazione e Sviluppo economico, annuncia che “nelle scuole abbiamo già avviato attività di educazione al rispetto”.
“La lotta agli stereotipi passa anche da lì – aggiunge – formando studenti, famiglie e docenti”. La Commissione ribadisce che chi ospita contenuti d’odio ha responsabilità giuridiche e morali. Di qui l’invito a segnalare subito alle piattaforme, alla Polizia Postale e ai centri antiviolenza.