L’Aquila. Un parco non lontano dal cuore del centro storico della città ferita, dove far giocare i bambini, dove potersi incontrare, dove studiare e scambiarsi idee e pensieri, ma anche un luogo dedicato alla memoria di chi non c’è più, di tutti gli studenti universitari che hanno perso la vita nella notte del 6 aprile 2009. È questo l’asset centrale del progetto vincitore del “Concorso di idee per la Casa dello studente tra memoria e futuro”, che apre le porta a un “percorso diffuso della memoria”, nato con lo scopo di progettare la riqualificazione dell’area simbolo del sisma dell’Aquila, dove sono morti otto ragazzi che nel capoluogo avevano deciso di investire per il loro futuro.
Il concorso, voluto dal rettore dell’Università dell’Aquila, Paola Inverardi, e dal Dipartimento d’Ingegneria civile, realizzato in collaborazione con il Comune dell’Aquila, i comitati e le associazioni dei familiari delle vittime, è stato presentato all’Aquila nella sede del rettorato di Palazzo Camponeschi. A vincere sono stati quattro giovani laureandi in Ingegneria e Architettura dell’Univaq: Lorenzo Micarelli, Francesco Gabriele, Marco Paolucci e Davide Massimo.
“I progetti erano molto validi, così come riconosciuto dalla stessa commissione giudicatrice, – ha spiegato il sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi -. Quello vincitore ha avuto il merito di immaginare uno spazio che non fosse solo un luogo dove coltivare il ricordo della tragedia del sisma, ma anche di socialità e aggregazione. Ho apprezzato tutte le proposte progettuali e mi piacerebbe fossero portate all’attenzione della commissione per gli spazi e l’arredo urbano istituita dal Comune per valutare l’ipotesi di realizzarle, magari solo in parte, anche in altre aree della città e creare una sorta di percorso diffuso della memoria”.
Soddisfatti il professore del Dipartimento di Ingegneria civile Francesco Giancola, componente della commissione valutatrice, presieduta dalla professoressa di Storia dell’Architettura Simonetta Ciranna e l’avvocato Simona Giannangeli, legale di molti familiari delle vittime del sisma. Sulla stessa linea di pensiero del primo cittadino anche la rettrice che ha sottolineato il grande impegno dei ragazzi per un progetto “particolarmente sentito”.
“Parliamo di sette gruppi di studenti che hanno lavorato ai progetti quest’estate, sacrificando le loro ferie – ha spiegato la Inverardi – secondo me, non è un gesto scontato ed è sicuramente bellissimo, perché hanno dimostrato di voler partecipare e dare un contributo importante per tutta la comunità”.
“Sono tutte belle idee e credo sia utile prendere spunto anche dagli altri progetti per riqualificare altri spazi cittadini in nome della memoria, creando dei ricordi diffusi”, ha concluso il rettore. La palla ora passa all’amministrazione comunale, che dovrà mettere a disposizione le cifre necessarie per la realizzazione del progetto.