Trento. Dieci anni fa, la colonna mobile trentina, partita alle ore 12 con destinazione
Onna, fu la prima a rispondere all’appello della Protezione civile nazionale dopo il devastante terremoto. La sera stessa, i volontari provenienti da ogni angolo della provincia erano già intenti a scavare tra le macerie alla ricerca di superstiti. A 10 anni da quelle drammatiche ore le due comunità trentina e abruzzese si sono
incontrate di nuovo, rinsaldando il loro legame in occasione della cerimonia di commemorazione di quel sisma la cui violenza ha causato 309 vittime, 1.600 feriti e quasi 18 miliardi di euro di danni.
All’incontro, avvenuto in varie tappe tra le località di Paganica, Onna e Villa Sant’Angelo, hanno preso parte il vicepresidente della
Provincia autonoma di Trento, alcuni tecnici provinciali e rappresentanti del volontariato: Vigili del fuoco, Nu.Vol.A Protezione Civile Ana, Cnsas Trentino. “Sono stati momenti toccanti quelli che abbiamo vissuto questa mattina – ha commentato il vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento – Siamo venuti per ringraziare questa terra, dove abbiamo portato un nostro contributo, lo abbiamo fatto con il cuore, con la solidarietà che caratterizza i trentini.
La solidarietà per noi è un dovere morale e civile, il nostro volontariato è molto radicato e attraverso i Vigili del fuoco, la Protezione Civile, la Croce Rossa e gli Alpini abbiamo voluto mostrare un segno di vicinanza ad una terra che è stata duramente colpita dal terremoto. Siamo orgogliosi perché quanto realizzato 10 anni fa grazie alla nostra Autonomia speciale è ancora utilizzato ed è stato gradito dai cittadini di questi territori”.