Ortona. “Alla domanda sul futuro del Bernabeo di Ortona, che dal 2018 a oggi ha perso oltre 4.000 prestazioni, l’unica risposta che è venuta in mente di dare per iscritto all’assessora Verì, oltre ad ammettere che le nostre denunce sono fondate, è che a causa di permanenti criticità la situazione non cambierà in futuro, ma che i numeri attuali sono compatibili con l’identità di ospedale di base! Dunque la risposta è straordinaria nella presa in giro verso gli ortonesi, l’utenza tutta e anche verso coloro che ci lavorano. Il Bernabeo lo chiamano oggi “presidio di base” ma fa la metà delle prestazioni di prima, ecco come la destra continua a fare il gioco delle tre carte anche su Ortona! Basterebbe chiedere agli operatori e a chi continua a lavorare dentro la struttura con grande professionalità nonostante le mortificazioni ricevute da Regione e Asl, se questo nuovo, sedicente, ospedale di base riesce a erogare la stessa qualità e lo stesso standard di salute di cinque anni fa, di fatto passando da eccellenza a ospedale in declino, con la benedizione anche della rete ospedaliera, su cui c’è scritto che la Regione vuole addirittura puntare sulla strategicità del nosocomio”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci sulla risposta all’interpellanza presentata sul Bernabeo, discussa oggi in Consiglio.
“Una definizione, quella data nel documento di programmazione, che purtroppo non coincide con la realtà e nemmeno con l’immediato futuro della struttura: il centrodestra al posto di dare servizi in più ha solo propagandato una finzione – rimarca Paolucci – . Purtroppo ad accorgersi dei passi indietro sull’eccellenza del presidio di Ortona sono i tanti cittadini che si sono scontrati con questa realtà, ai quali poco importa di come sia classificato oggi il presidio, rispetto ai servizi che non è più in grado di erogare. Vero è che siamo di fronte a una perfetta debacle su tutti i fronti, se dal 2018 a tutto il 2023 le prestazioni sono passate da 5.304 a 2.884, praticamente dimezzate e anche oltre quando si aggiungeranno i numeri del 2024. Cala la chirurgia generale da 1.650 a 1.143; calano anche l’Ostetricia e ginecologia, reparti sensibili anche per patologie oncologiche, i cui numeri passano da 1.095 a 663; la Geriatria da 738 a zero; le lungodegenze da 361 a 52 e via dicendo. Questo non può essere un ospedale a cui la rete ospedaliera vidimata dal Consiglio regionale riconosce importanza strategica. Manca un orizzonte efficace e soprattutto capace di risollevare i dati e la sorte del presidio, cosa che il centrodestra non è in grado di assicurare a Ortona e alla sanità abruzzese tutta. Hanno trasformato un ospedale che faceva 5.300 prestazioni all’anno in una struttura dai piccoli numeri, questa è la storia”.