L’Aquila. “Al carcere dell’Aquila c’è una carenza di personale che si attesta attorno alle 50 unità, sia del quadro permanente, sia del contingente Gom (gruppo operativo mobile)”.
Lo ha detto Gino Ciampa (Cgil – Polizia Penitenziaria in Abruzzo) durante il sit-in che ha avuto luogo questa mattina davanti al supercarcere del capoluogo, in località Costarelle di Preturo.
Alla mobilitazione hanno aderito le sigle Sappe, Uspp e Fp Cgil. I sindacati, nel manifesto della mobilitazione, parlano di “inaccettabile immobilismo del Reparto operativo mobile di Roma al cui personale è, per decreto, demandata la gestione dei detenuti sottoposti al regime speciale di 41 bis e che, invece, in totale mancata attuazione del decreto stesso, viene affidata in misura sempre più rilevante al personale del cosiddetto quadro permanente”.
Uno stato di cose che, secondo i manifestanti, “abbassa i livelli minimi di sicurezza esterna in un istituto che ha molti soggetti ristretti al 41 bis, del resto che si è dovuto già ricorrere all’ausilio dell’esercito per il pattugliamento della zona perimetrale del carcere”.
“Il quadro permanente – ha spiegato Ciampa – si attesta intorno alle 140 unità a fronte delle 165 previste dal decreto del 2017.
Mentre il Gom si attesta intorno alle 110 e anche in questo caso si parla di una carenza importante”. Per questo i sindacati chiedono al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria l’immediato invio di non meno di 30 unità di personale di polizia penitenziaria appartenenti al Gom.
“L’istituto aquilano – aggiunge Fulvio Valentini (Sappe) – ha delle peculiarità in sé. Noi, con grande senso del dovere diamo una mano al gruppo operativo mobile, anche in relazione alla gestione del reparto 41 bis, tenuto conto che è quello più grande d’Italia. Collaboriamo fattivamente, ma siamo arrivati a un punto in cui se permane la carenza di personale ne risente la sicurezza dell’istituto. Ad esempio, il pattugliamento della zona perimetrale è portato avanti dall’Esercito, ma si tratta solo di una misura temporanea”.