Teramo. Questa mattina gli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Teramo hanno notificato alle due dipendenti della Asl indagate per assenteismo, un medico e un’assistente sociale, la misura cautelare della sospensione dal servizio per tre mesi.
Le indagini che hanno portato la Procura a iscrivere le due dipendenti Asl nel registro degli indagati erano scattate alcuni mesi fa in seguito a numerose segnalazioni su una serie di disservizi presso una struttura della azienda sanitaria Locale di Teramo.
I militari dell’Arma, dopo una iniziale verifica, avevano accertato una serie di condotte illecite e i successivi approfondimenti, coordinati dal pm Davide Rosati e che hanno visto i militari avvalersi anche di un’importante attività tecnica con ricorso a videocamere e sistemi di rilevamento Gps per monitorare cosa accadeva all’interno e all’esterno di quella struttura sanitaria, hanno messo in luce come P.L., di 61 anni, medico dirigente una struttura della Asl e la sua collega D.N.L, di 65 anni, assistente sociale si assentassero sistematicamente dai rispettivi posti di lavoro per dedicarsi ad attività private.
Gli accertamenti, condotti tra il dicembre 2020 e l’aprile 2021 – come si legge in una nota dei carabinieri – hanno permesso ai militari “di stabilire che le due donne avessero un accordo che prevedeva, nel caso di ritardi o dimenticanze da parte di una delle due, che l’altra avesse la disponibilità dei tesserini per beggiare, in modo da provvedere e far risultare la presenza a lavoro di entrambe”.
In diverse occasioni, sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri, le telecamere avrebbero ripreso le due donne, dopo aver passato il badge, uscire per andare a fare shopping e successivamente far rientro sul posto di lavoro dopo diverse ore.
Da qui la richiesta al gip della misura cautelare, con il giudice per le indagini preliminari che dopo l’interrogatorio delle due indagate, che si è svolto nei giorni scorsi, ha disposto per entrambe la sospensione dal servizio per tre mesi e il sequestro delle somme che sarebbero state percepite indebitamente dalle due donne. Il provvedimento è stato comunicato anche alla Asl per l’adozione di eventali sanzioni disciplinari.