L’Aquila. Quando la voce del passato racconta i suoi terribili giorni, l’ascolto si fa forte e colmo di significato. “Parlare di memoria, e non solo di ricordo della Shoah, impegna tutta la comunità. È un dovere specifico della scuola, luogo in cui i ragazzi devono essere messi nella condizione di avere il senso della parola, dell’ascolto per avere poi un senso di responsabilità nel confronto degli altri”. Lo ha detto in collegamento video il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, al Memoriale della Shoah a Milano, dove come ogni anno è stata ricordata la deportazione degli ebrei dalla Stazione Centrale di Milano.
“Il passato può tornare in due modi: nel ricordo, che spesso è personale, che riemerge e viene donato ad altri e nella memoria, che è un fatto collettivo”, ha aggiunto il ministro. “Non dimenticarlo è un dovere, non solo dei ragazzi, ma anche degli adulti, non solo degli insegnanti, che hanno assunto su di sé il dovere di essere educatori.” “Bisogna dire no ad ogni forma di violenza, facendo grande attenzione soprattutto a quella delle parole”, ha concluso Bianchi. Dobbiamo allontanare da noi tutte le forme di odio e per questo è importante la memoria, che è di per sé un contenuto educativo. La banalità del male è il rischio maggiore che dobbiamo scongiurare dando ai nostri ragazzi coscienza di sé stessi”.