Vasto. “Dopo aver esaminato il comunicato anonimo del ‘centro sinistra di Vasto’, che ancora una volta evita firme e responsabilità in dichiarazioni imbarazzanti, siamo costretti a intervenire per chiarire alcuni punti fondamentali e per prevenire le solite strumentalizzazioni politiche da parte di Menna e i suoi alleati. Negli ultimi 5 anni la Regione Abruzzo ha destinato ben 720 milioni di euro al miglioramento del sistema idrico abruzzese. Di questi, 380 milioni sono stati assegnati al potenziamento delle infrastrutture idriche potabili, e circa 75 milioni di euro sono stati specificamente stanziati per la SASI”. Così, in una nota, l’opposizione nel Comune di Vasto.
“Tuttavia”, prosegue, “è evidente che queste risorse, nonostante la loro entità, sono state utilizzate in maniera inefficace dalla SASI, che ha dimostrato di non saper gestire né i fondi a lei destinati, né tanto meno l’attuale emergenza idrica. Il centro sinistra di Vasto, sempre pronto a criticare la Regione, tace però sull’incapacità della SASI di avviare i progetti finanziati e di affrontare l’emergenza idrica che ogni estate si ripresenta. Nessuna critica al management della SASI, che ha recentemente ammesso persino la mancanza di un piano di emergenza e l’incapacità di reperire autobotti sufficienti o di garantire una distribuzione equa dell’acqua agli 87 comuni che serve”.
“Invece di chiedersi come sono stati utilizzati i 75 milioni stanziati dalla Regione”, aggiunge l’opposizione, “o come la SASI sta impiegando i fondi derivanti dalle bollette di 187.000 utenze, il centro sinistra di Vasto continua a puntare il dito contro la Regione, assolvendo senza riserve la gestione della SASI. Ci si domanda se questa difesa sia legata al fatto che Gianfranco Basterebbe, presidente della SASI, sia stato nominato dal centro sinistra, confermato dal centro sinistra e scelto da Menna come committente nella sua prima campagna elettorale da sindaco. La speranza è che non sia così, perché l’interesse dei cittadini dovrebbe sempre venire prima delle alleanze politiche”.
“Adesso è essenziale concentrarsi sulla risoluzione dell’emergenza, riconoscendo che il problema acqua è stato aggravato sia dai cambiamenti climatici sia, soprattutto, dalla cattiva gestione della risorsa idrica. È necessario unire le forze per superare l’emergenza senza strumentalizzazioni politiche. Successivamente, sarà il momento di valutare responsabilità e capacità progettuale. La prossima opportunità arriverà con i fondi FESR, che permetteranno di finanziare progetti per un importo di 30 milioni di euro. Sarebbe imperdonabile”, conclude la nota, “se la SASI non riuscisse a sfruttare neppure questa occasione”.