Pescara. È stata aperta un’inchiesta d’ufficio per le minacce rivolte al giudice Sarandrea dai parenti delle vittime della valanga di Rigopiano dopo la lettura della sentenza il 23 febbraio: un atto dovuto per quanto accaduto nel Tribunale di Pescara dove i parenti, che si aspettavano un esito totalmente diverso, alla lettura delle 25 assoluzioni, hanno inveito contro il Gup. Ad occuparsi del fascicolo relativo sarà la procura di Campobasso.
L’aggressione verbale contro il giudice è stata duramente condannata sia dal procuratore capo Giuseppe Bellelli che quell’accusa l’ha sostenuta, che dalla camera penale di Pescara.